CINQUE PASSI NEL DELIRIO
Questa è una lettera al sindaco di Firenze. Una lettera aperta. Non per chiedergli conto di come stia trattando alcuni problemi che assillano Firenze, ma più semplicemente chi se ne stia occupando. Perché troppo spesso si ha la sensazione di un’amministrazione distratta. Speriamo di sbagliarci, ma di fronte all cronicizzazione delle emergenze, viene da concludere che ai fiorentini non resti che rassegnarsi. E che, di fatto, questo sia l’invito inconfessabile che viene da alcune stanze del Comune. Noi però non ci rassegniamo. L’altro ieri abbiamo dedicato l’editoriale al caso di piazza Stazione, che con le tramvie è diventata un gigantesco imbuto dal quale ci vogliono un sacco di minuti per uscire. In taxi, sulle auto private, in bus. Chi cerca di rimediare al disastro, a questa clamorosa esibizione di inefficienza dopo l’irresponsabile decisione di risolvere tutti i problemi dei trasporti e della viabilità in superficie? L’assessore Giorgetti dice: ci vuole pazienza. Vuole dire che non c’è niente da fare. Non è accettabile. Ma la Stazione è solo una voce del catalogo:
1. Chi si sta occupando dell’anarchia del carico-scarico delle merci a tutte le ore? Firenze si é trasformata nella città dei furgoni. Ma a qualcuno importa?
2. Chi si sta occupando dell’invasione di tavolini un po’ ovunque, anche su marciapiedi larghi 50 centimetri? Non bastava l’esplosione dei dehors, concessi senza ritegno a chiunque, anche in viuzze che già erano difficili da percorrere? I residenti di Borgo La Croce sono insorti contro il mangificio notte-giorno e il relativo frastuono. Qualcuno si è mosso per andare a verificare di persona la fondatezza delle denunce?
3. Chi si sta occupando della dissennata raccolta di rifiuti nel centro storico? I maxi mezzi di Alia operano a tutte le ore, indistintamente, provocando lunghe code. Ieri alle 13,30 un grande raccoglitore ostruiva del tutto l’accesso a piazza Pitti da piazza San Felice per svuotare i cassonetti interrati. Normale? Altre città hanno modulato la raccolta in base alle esigenze della cittadinanza, non su quelle aziendali.
4. Chi si sta occupando di rifare le strisce, sia per l’attraversamento delle strade sia per la sosta, comprese le piazzole dell’Ataf? L’incuria è diventata un alibi. Tutti parcheggiano negli spazi delle fermate dei bus, gli autisti dei bus non accostano più, neppure quando potrebbero. Qualcuno se n’e accorto?
5. Chi si sta occupando delle stramaledette buche che attentano ogni giorno alla nostra incolumità? Bisogna sempre aspettare di rifare l’intera pavimentazione per sventare il pericolo? Non si può mettere qualche toppa?
Sono cinque aspetti di mancata qualità della vita urbana. Saranno i lettori a integrare il dossier. Apprezziamo l’impegno del sindaco sulle grandi questioni, dall’aeroporto al passaggio dell’alta velocità. Fronti sui quali il cambio di governo può facilitare un successo. Ma della cura quotidiana, e più silenziosa, di Firenze chi se ne occupa?