Il Psi insieme con Renzi: lite Martelli-Nencini
Claudio Martelli e Rino Formica contro Riccardo Nencini. I due socialisti storici contro l’attuale segretario Psi dopo la scelta di confluire nel gruppo parlamentare Italia Viva di Matteo Renzi. «Subalternità personale e politica», l’accusa. Ma Nencini non ci sta.
Nessun gruppo consiliare, né nei Comuni né nelle Regioni, ha detto Matteo Renzi quando ha costituito Italia Viva, per non turbare il quadro politico locale. Ma in Toscana, nascerà un gruppo (unicellulare) a Montecatini. Ad oggi, il capogruppo Pd (ormai ex) di Montecatini, Edoardo Fanucci, è l’unico eletto a livello locale in Toscana ad uscire dai democratici e costituire un gruppo «Italia Viva». «A quanto ne so, l’ho fatto solo io», dice l’ex deputato, renzianissimo, e già al lavoro per la prossima Leopolda. Si è dimesso da «capogruppo e da tutti i ruoli del Pd, comunale e provinciale. Restituirò la tessera. Costituirò il mio gruppo, con spirito garibaldino». Ma come vive questa scelta, lui che è un «nativo Pd» e pure renziano della prima ora, quando nonostante gli scontri interni il refrain di Renzi &co era: mai uscire dal partito? «Sicuramente, la storia dimostra che quando abbiamo avuto l’occasione abbiamo fatto grandissime cose. Ma il campo di gioco attuale non consente di andare oltre. Per andare oltre, non contro, serve altro. Serve un progetto più chiaro, nitido». La sua uscita sarà la prima di una lunga transumanza di renziani, ancora con un piede nel Pd? «Non è una scelta semplice e credo che riguardi tanti che sono approdati al Pd tramite l’esperienza di Renzi — risponde Fanucci — Io sento il Pd ancora come la mia famiglia: come ha detto Scalfarotto, è come diventare adulti ed andare via dalla casa dei genitori. Non lo fai contro le tue tradizioni ma per fare qualcosa di più». Ma non vi presenterete alle prossime Regionali: come vi comporterete in campagna elettorale? «Non presenteremo liste ma ideali, progetti sì. Chi li sposerà, chi sarà più affine, troverà il nostro consenso. Non ci asteniamo». Anche se ci fosse un’intesa con il M5S come in Umbria? «Questo mi pare prematuro. Ma oggi chi pare dare le carte, sembra essere Rossi. E, rispetto al progetto di Rossi, serve innovazione e discontinuità».