Raccolta fondi per il busto di Urbano VIII
La Galleria Borghese di Roma interessata a comprare l’opera del Bernini
Bernini è uno dei must della Galleria Borghese di Roma ed era plausibile l’interesse per il bronzo di Urbano VIII di proprietà di Filippo Corsini, in mostra in Biennale nello stand di Carlo Orsi. E infatti ecco la prima avance della direttrice Anna Caliva, da ieri rimbalzata nei corridoi della Biennale da una serie di tweet. E per assicurare al museo la preziosa opera, per la prima volta – è la stessa direttrice a dichiararlo – lancerà un fundraising internazionale, ovvero una raccolta fondi a sostegno dell’impresa, perché — giustifica — è proprio questa l’opera che manca alla Galleria. L’antiquario milanese Carlo Orsi non sembra affatto colto di sorpresa dalla notizia: «Con Anna Caliva che in questi giorni si aggira per la mostra — racconta — ne avevamo parlato già da tempo ipotizzando una raccolta fondi e non mi meraviglierei se a contendere l’operazione a Palazzo Borghese fosse il Museo di arte antica di Palazzo Barberini. In fondo Papa Urbano VIII era un Barberini».
E dire che solo due giorni fa il grande busto di Urbano VIII da una nicchia sorvegliava uno dei saloni di Palazzo Corsini sul prato. Il ritratto si trova a Firenze presso i principi Corsini dove è giunto nella seconda metà del XIX secolo per via matrimoniale, in seguito alle nozze di Anna Barberini e Tommaso Corsini (1835-1919), celebrate nel 1858. Giovan Lorenzo Bernini che al Papa dedicò molti altri ritratti (due, in marmo, sono a Palazzo Barberini) per quest’opera in bronzo, alta poco più di un metro e larga 78 cm, scelse una fusione a freddo di grande raffinatezza. Il simbolo dell’ape che sovrasta la testa è un’allusione araldica ai Barberini.
Condotto con una sprezzatura mirata soprattutto a far risaltare anche nel bronzo ogni piccola sfumatura cromatica, il busto mescola sottigliezze descrittive come le piccole vene evidenti sotto gli occhi con dettagli resi in modo compendiario ma assai efficace, quali le sopracciglia appena abbozzate, o il bordo di pelliccia della mozzetta e del camauro, trattato alla maniera degli impressionisti.
Contesa L’antiquario Carlo Orsi: «Ma potrebbe inserirsi anche il Museo di Palazzo Barberini»