Ceccardi: «Vergogna È lui che mi superò solo per il cognome...»
Susanna Ceccardi, la zarina leghista della Toscana con un seggio all’Europarlamento, aveva «già un conto in sospeso» con Roberto Salvini, il consigliere regionale che ha parlato di rilancio del turismo termale toscano tramite le donne in vetrina. E se non si può dire che Salvini sia stato eletto grazie a lei, si può certamente affermare che è entrato nell’assemblea toscana a suo discapito. «Non so è giusto che proprio io parli di lui, visto il precedente…», spiega. Ma l’ex sindaco di Cascina, ex commissario del Carroccio toscano, giura che questo non c’entra con la durezza che riserva al consigliere nella bufera.
Di che precedente parla? Perché lei non sarebbe indicata a parlare di Roberto Salvini?
«Il fatto è che con lui non ho proprio rapporti idilliaci. Cinque anni fa alle elezioni regionali lui mi passò davanti: io presi preferenze vere e lui quelle che il suo cognome gli portava… il risultato è che io fui la prima dei non eletti in Consiglio regionale».
Non si è vergognata, come donna, delle frasi che ha pronunciato sul tema?
«Sinceramente? In verità sì… ma del resto è stato fatto quel che doveva esser fatto». Ovvero?
«Roberto Salvini è stato sospeso con una decisione unanime, tutti i vertici del partito sono d’accordo per questa sanzione: si tratta di un provvedimento già preso».
Lei ha mai visto «donne in vetrina» all’estero? Se sì, che effetto le hanno fatto?
«No, non vado quei quartieri solitamente. Si vede che lui invece c’è stato…».
Però la Lega è da tempo per la legalizzazione della prostituzione, lo rimanete?
«Ma questo è tutto un altro discorso: noi siamo per la legalizzazione della prostituzione proprio per toglierle dalle strade. Però mostrare le donne in vetrina è una cosa ben diversa. Di certo questo non c’entra nulla con il rilancio del turismo».
❞ Noi leghisti siamo favorevoli a legalizzare le prostitute ma per toglierle dalla strada È tutto un altro discorso...