Nuovo stadio e centro sportivo: Firenze rischia di rimanere fuori
CAMPI E BAGNO A RIPOLI SI FANNO AVANTI
Stadio e centro sportivo: una partita doppia che Rocco Commisso, patron della Fiorentina da tre mesi, vorrebbe chiudere — almeno per quanto riguarda le indicazioni delle aree su cui costruire — entro l’inizio del nuovo anno. Così, mentre Firenze è ferma in attesa di capire dalla soprintendenza fino a dove ci si può spingere sul progetto di restyling del Franchi (la prossima settimana il sindaco Dario Nardella ne parlerà anche con il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini), due Comuni confinanti — Bagno a Ripoli e Campi — si preparano a sfruttare eventuali fughe del tycoon italo-americano dal capoluogo. Soprattutto per quanto riguarda il nuovo stadio.
Perché sul centro sportivo che dovrà raccogliere i campi di allenamento di tutte le squadre viola, l’ipotesi più accreditata in questo momento è quella di una vasta aerea nel Comune di Bagno a Ripoli (sei ettari adiacenti all’ex centro di formazione Enel), terreni già presi in considerazione vent’anni fa da Cecchi Gori. «Sicuramente — fa sapere Joe Barone, collaboratore numero uno di Commisso — è una delle opzioni per il nuovo centro sportivo che stiamo valutando in maniera concreta. In questo momento bisogna aspettare, quando tutte le tempistiche saranno rispettate e tutti i passaggi saranno completati, avremo modo di spiegare qual è la nostra scelta e il suo perché». Le trattative, comunque, sembrano essere a un punto di svolta. Anche se neanche il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini si sbottona più di tanto: «Come direbbe Trapattoni — commenta — mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco. È un’occasione da prendere al volo, noi siamo pronti ad accogliere a braccia aperte la Fiorentina qualora tutte le condizioni si verificassero». L’area interessata per ora è abbandonata e di sicuro quella del centro sportivo sarebbe la strada ideale per riqualificarla.
Discorso diverso invece per Campi, l’altro Comune interessato a ospitare il centro sportivo. Il sindaco Emiliano Fossi nei giorni scorsi è andato oltre — forse intuendo che Bagno a Ripoli è favorita per la costruzione dei campi di allenamento — e si è candidato per ospitare uno stadio nuovo di zecca. Divisi da viale Allende, infatti, ci sono due terreni su cui poter realizzare strutture sportive senza i vincoli della soprintendenza che bloccano (per ora) il restyling del Franchi o i problemi legati all’ampliamento della Mercafir nella zona di Novoli. Inoltre, quell’area sarebbe facilmente raggiungibile perché vicina al casello autostradale e ben collegata sia con i treni che con la futura linea della tramvia, quella che partirà dalla Stazione Leopolda.
«Se ci vogliono dieci anni per fare lo stadio — ha avvertito Commisso prima di ripartire per New York — non lo faccio». Di certo, se il restyling del Franchi non potrà essere eseguito secondo lo schema che l’architetto Marco Casamonti ha preparato per il patron viola (con le curve più vicine e una teca in vetro che copre le parti tutelate) Firenze rischia di rimanere senza stadio. Anche se l’incontro che Nardella avrà la settimana prossima con il ministro Franceschini potrebbe aiutare a chiarire gli scenari. Nel caso di un «niet» al rifacimento del Franchi e a ulteriori problemi nella zona Mercafir, anche Campi potrebbe avere qualche chance.
❞ Joe Barone Bagno a Ripoli è una delle opzioni per il nuovo centro sportivo: la stiamo valutando in maniera concreta. In questo momento bisogna aspettare tutti i passaggi