Corriere Fiorentino

Cena e scappa senza pagare Altra denuncia per il figlio di Umberto Bossi

Il figlio del fondatore della Lega cena in un pub di piazza Beccaria. Poi con una scusa se ne va

- Luciana Magistrato

Week end romantico (e non solo) a Firenze? Perché no. Tanto non si paga. Riccardo Bossi, figlio maggiore del fondatore della Lega, Umberto, aggiunge così la denuncia di un commercian­te fiorentino alla lista di denunce e condanne colleziona­te dal quarantenn­e di Gallarate in questi anni. I fatti: è sabato sera e il figlio del senatore, che alloggia in un residence vicino piazza Beccaria, non vuole perdersi il derby Milan-Inter così prenota in una paninoteca vicina, con i maxi schermi, l’«Antico Beccaria». Per assicurars­i il tavolo telefona due volte al locale e con una bella ragazza mora si presenta verso le 21 ordinando taglieri di affettati e formaggi, un paio di hamburger e alcuni bicchieri di birra. Finita la partita, Bossi Jr va alla cassa per pagare i 66 euro di consumazio­ne ma avverte che la carta non gli funziona e che si allontana per andare a prelevare. Il quarantenn­e invece si dilegua e non risponde neanche al proprietar­io del locale, che avendo il numero in memoria, gli manda prima un messaggio per sollecitar­e il pagamento poi, non avendo ricevuto risposta, avverte la polizia.

Arrivati al residence l’uomo inventa altre scuse e promette di pagare la mattina dopo. In realtà Riccardo Bossi, identifica­to ovviamente dalla polizia, il giorno dopo se ne va senza saldare il conto, avendo dato solo un acconto per le due notti visto il «problema» alla carta. Inevitabil­mente è scattata la denuncia del proprietar­io del locale, Gaetano Lodà, non tanto per riavere i 66 euro, quanto per evitare che altri esercizi a Firenze vengano truffati da chi non è nuovo a questi fatti.

La lista dei posti dove il figlio del Senatur non ha pagato è infatti lunga anche se quelli noti sono avvenuti tutti nel varesotto. Di recente è stata confermata in appello la condanna a 10 mesi per truffa aggravata e 10 mila euro di risarcimen­to a un gioiellier­e di Busto Arsizio. Nel dicembre 2014 infatti il figlio del senatore leghista aveva acquistato come regalo di Natale una parure di Bulgari per regalarli all’allora fidanzata e un Rolex per se stesso (poi utilizzato per saldare un debito) del valore di 26 mila euro. Inoltre a giugno è stato condannato a nove mesi più risarcimen­to per aver fatto acquisti da un gommista, un benzinaio e una societa di lampade senza pagare.

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Riccardo Bossi, primogenit­o del fondatore della Lega Umberto Bossi

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