Corriere Fiorentino

Monte Serra, il ricordo del rogo «Ma non lo faremo mai più»

Il sindaco: rimessa in piedi la prima casa distrutta. Nuove telecamere di sorveglian­za

- Luca Lunedì

È la chiusura di un CALCI (PISA) cerchio, il punto di arrivo di una storia iniziata nel peggiore dei modi un anno fa tra le fiamme e il fumo. «Voglio guardare avanti — spiega Massimilia­no Ghimenti, sindaco di Calci — dimenticar­e è impossibil­e, ogni giorno il monte ci ricorda quello che è successo, e allora oggi ci troviamo per fare il punto su quello che è stato fatto e quello che ancora manca, ma non replichere­mo ogni anno». Non chiamatela celebrazio­ne quindi, ma di questo momento la comunità del Serra aveva bisogno: per chi nel disastroso rogo del 24 settembre 2018 ha perso la casa, il proprio lavoro o, sempliceme­nte, un luogo del cuore. «Oggi vogliamo dare due buone notizie — continua Ghimenti dal palco, accanto a lui Matteo Ferrucci, adesso sindaco di Vicopisano, allora vice di Yuri Taglioli – i lavori alla prima casa distrutta dall’incendio sono ultimati e questo grazie anche alla grande generosità di chi ha donato per aiutare: sono infatti stati raccolti 300 mila euro». I numeri li dà Alessio Piccioli, presidente del comitato che si è costituito dopo l’incendio: «Sono arrivati 298.895 euro da aziende e associazio­ni, 3.891 dai privati; 240 mila euro sono stati distribuit­i a 5 abitazioni con un rimborso proporzion­ale al danno mentre ad altre 6 è stato concesso un contributo una tantum di 10 mila euro». Fasce tricolori in prima fila e in platea chi ha ancora davanti agli occhi le cicatrici lasciate dal rogo, in mezzo spiccano le tute arancioni o verdi dei volontari. Il pensiero va alla cella dove Giacomo Franceschi, che proprio quelle divise arancioni indossava, attende la prossima udienza che lo vede imputato per incendio doloso. Scorrono sullo schermo i numeri (migliaia le ore di lavoro, decine di migliaia gli alberi abbattuti) e si pensa a ciò che resta da fare: «In pochi mesi abbiamo fatto molto — spiega Ghimenti — ma il territorio è ancora fragile e le piogge sono un pericolo». Molto ha fatto la Regione «abbiamo fornito uomini e mezzi, era doveroso» commenta l’assessore Marco Remaschi «ma certo dallo Stato (che non ha concesso l’emergenza nazionale, ndr) poteva essere fatto di più e meglio». Un progetto andato in porto è «Gli occhi del bosco» di Unicoop Firenze che, grazie alle proprie iniziative sociali e alla raccolta fondi promossa alle casse e on line, ha raccolto 30mila euro trasformat­i in 8 telecamere che sono ora puntate sul monte pisano.

❞ Remaschi Certo dallo Stato poteva essere fatto di più e meglio

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Il verde si riaffaccia sul Monte Serra, bruciato un anno fa. Sotto, il sindaco di Calci Ghimenti e quello di Vicopisano Ferrucci
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