Pisa, l’azienda di pneumatici vuole chiudere le fabbriche: cinquecento operai a rischio
L’azienda di pneumatici, in crisi, potrebbe chiudere i due stabilimenti di Pisa
La rivoluzione verde dei trasporti potrebbe portare alla perdita del posto di lavoro di 500 lavoratori dell’area pisana impiegati nell’azienda Continental. È stata la stessa casa madre ad annunciare la scure che pende sui due stabilimenti toscani, quello di San Piero a Grado e quello di Fauglia, che complessivamente occupano 940 persone. Il piano di ristrutturazione aziendale guarda al 2023 e, nei cinque anni successivi, i restanti 440 lavoratori sarebbero destinati alla ricollocazione in aree funzionali simili. Uno scenario che, se attuato, vuol dire chiusura dei due stabilimenti ma è in corso una trattativa sindacale che potrebbe regalare qualche speranza.
La virata verso la produzione di componenti per auto elettriche o ibride, con conseguente dirottamento di investimenti, era già nell’aria da tempo e ancora un anno fa l’Usb denunciava il pericolo che da questa riconversione tecnologica venissero lasciati fuori proprio i capannoni pisani che producono ancora componenti per motori a iniezione. «Abbiamo saputo della comunicazione aziendale alle 13.45 di mercoledì, pochi minuti prima che venisse resa pubblica — afferma Daniele Caboni rappresentante dell’Rsu Fiom interno all’azienda — c’è molta preoccupazione fra i lavoratori ma ci sono margini di manovra, avremo un incontro con il comitato aziendale europeo di Continental il prossimo martedì». Su quel tavolo verrà depositata la proposta di conversione degli stabilimenti pisani alla produzione elettrica, una mossa che, se accettata, porterebbe non solo al salvataggio degli attuali posti di lavoro ma ad uno sviluppo. Tutto è al momento sospeso, l’azienda, da noi contattata, si limita ad un ermetico annuncio di future comunicazioni già nella giornata odierna. «Un taglio così importante ma spostato nel tempo — spiega Caboni — salverebbe chi sta per andare in pensione ma metterebbe a rischio tutti gli altri. Noi lavoreremo affinché non solo si salvino i posti di lavoro ma puntiamo a portare investimenti». Altre fonti sindacali non sono così ottimiste sulla riuscita della trattativa: «In azienda parlano di un piano di ristrutturazione a livello globale che porterà al taglio di 20mila persone, siamo allarmati» dice un lavoratore.«L’attenzione della Cgil è fortissima — ribadisce il segretario generale di Pisa Mauro Fuso — coinvolgeremo le istituzioni locali, la Regione e soprattutto le competenze universitarie presenti a Pisa. Ci aspettiamo una risposta positiva anche da parte dell’Unione industriali».
I sindacati
«È una ristrutturazione che a livello globale potrebbe licenziare ventimila lavoratori»