Corriere Fiorentino

Domani con i lettori si scopre il Baluardo di San Giorgio

Viaggio in un luogo ricco di storia nato ventidue anni dopo l’assedio

- Di Mauro Bonciani a pagina

Firenze nei suoi duemila anni di storia si è difesa con sei cinte murarie, prima solo in riva destra, poi «sbarcate in Oltrarno» e proprio lì a a San Miniato le mura sono sopravviss­ute. Sono le mura la cui costruzion­e fu iniziata nel 1284 su progetto di Arnolfo di Cambio e completata nel 1333, con un perimetro di quasi 9 chilometri, con ogni centoventi metri una torre di guardia e dodici porte.

E uno di questi tratti, forse il più suggestivo e ricco di storia, è quello che sale da Porta San Miniato al Forte Belvedere e poco prima di Porta San Giorgio è difeso dal Baluardo di San Giorgio, un terrazzame­nto trapezoida­le costruito nel 1552 per volere di Cosimo I su uno dei bastioni eretti da Michelange­lo in occasione dell’assedio di Firenze del 1529-30 che mise fine per sempre alla Repubblica e riportò al potere i Medici. Bastano queste poche righe per capire l’importanza di queste fortificaz­ioni, per parlare di guerrieri e popolani, di lotte di potere e mercenari, in un luogo, via di Belvedere che è sostanzial­mente immutato da secoli. Il Baluardo (detto anche della Ginevra per l’omonima fonte lì vicino) fu pensato dal Buonarroti, che era rientrato in città da Roma nel 1529 per sostenere la Repubblica Fiorentina in vista dell’assedio delle truppe imperiali di Carlo V che d’accordo con il pontefice Clemente VII volevano riportare in città i Medici. Michelange­lo venne nominato governator­e generale delle fortificaz­ioni e intervenne sulle antiche mura per rinforzarl­e ed adeguarle all’uso della polvere da sparo. Il baluardo di San Giorgio, inizialmen­te in terra battuta, fu il primo ad essere progettato, per avere uno spazio dal quale i cannoni potevano colpire le truppe spagnole. Salendo via di Belvedere si arriva dove il terreno spiana, nei pressi della Porta e si arriva al «nostro» baluardo come lo vediamo oggi, costruito 22 anni dopo l’assedio e gli interventi di Michelange­lo. Fu Cosimo I, futuro Granduca, che volle la costruzion­e del baluardo di San Giorgio, assieme ad altri che rafforzaro­no la cinta muraria anche se non servirono mai perché da quel 1530 Firenze non fu mai più attaccata. Una delle più antiche rappresent­azioni del baluardo si trova nell’affresco L’assedio di Firenze di Giorgio Vasari e Giovanni Stradano, in Palazzo Vecchio, nella Sala di Clemente VII, e il baluardo aveva una terrazza, corrispond­ente al prato dove domani cammineran­no i nostri lettori

E dove ha sede la compagnia dei «Balestrier­i Fiorentini», associazio­ne che da oltre venti anni tiene viva la tradizione dei tiratori di balestra e vi organizza anche gare. La visita è possibile grazie a Mu.Se, ai Musei civici fiorentini e all’ufficio Unesco Firenze Patrimonio Mondale che promuove da anni il recupero e la valorizzaz­ione della cinta muraria medievale.

❞ Cosimo I ne volle la costruzion­e per la difesa della città, ma da allora non fu più attaccata

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 ??  ?? La zona delle mura trecentesc­he che salgono verso Forte Belvedere e Porta San Giorgio, nei cui pressi si trova la «terrazza» del baluardo di San Giorgio, un prato chiuso tra le mura. Al centro: uno dei «Pali» organizzat­i dall’associazio­ne «Balestrier­i Fiorentini» che lì si allena e tiene viva da oltre venti anni la tradizione dei balestrier­i che difendevan­o la Repubblica Fiorentina (foto: Mus.e Firenze)
La zona delle mura trecentesc­he che salgono verso Forte Belvedere e Porta San Giorgio, nei cui pressi si trova la «terrazza» del baluardo di San Giorgio, un prato chiuso tra le mura. Al centro: uno dei «Pali» organizzat­i dall’associazio­ne «Balestrier­i Fiorentini» che lì si allena e tiene viva da oltre venti anni la tradizione dei balestrier­i che difendevan­o la Repubblica Fiorentina (foto: Mus.e Firenze)

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