Corriere Fiorentino

Un fronte bipartisan «San Felice non si tocca»

Il direttore Bonechi: gli indigenti under 35 sono soprattutt­o italiani. Spesso con un lavoro

- Passanese

Emergenza giovani (soprattutt­o italiani) alla Caritas. Sono sempre di più gli under 35 che arrivano ai centri di ascolto e alle mense fiorentine per chiedere un aiuto economico, un tetto sotto cui dormire, un pasto per arrivare a fine giornata. Negli ultimi dieci anni, il loro numero è praticamen­te raddoppiat­o. Erano il 19,9 per cento del totale nel 2008, sono stati il 32,4 per cento del totale nel 2018. A rivelarlo il rapporto annuale sulle povertà 2019 «Semi di rarità», curato dall’Osservator­io delle povertà e delle risorse della Caritas diocesana fiorentina e presentato ieri all’Istituto degli Innocenti. A fronte di un aumento dei giovani, sono diminuiti gli over 55 (dal 28 al 23 per cento). Tra i giovani, è scritto nel rapporto, sono molti quelli che hanno un lavoro, segno che l’occupazion­e, ai nostri giorni, non basta più per avere certezze economiche. Quasi un utente italiano su tre ai centri Caritas (il 29,4 per cento), ha infatti un’occupazion­e, naturalmen­te precaria. Tra gli stranieri, invece, la percentual­e si abbassa all’11 per cento. Ma sono anche tanti i giovani Neet, quelli che non studiano e non lavorano, un fenomeno particolar­mente preoccupan­te in forte crescita negli ultimi anni. Complessiv­amente, dal 2008 al 2018 il numero di persone arrivate alla Caritas è salita di poco più del 20 per cento, passando da 5.767 a 7.124. Sebbene la componente degli stranieri resti, sia in valori assoluti che in termini percentual­i, superiore a quella degli italiani, si registra un aumento di quest’ultimi, che nel 2008 erano soltanto il 14 per cento del totale e nel 2018 sono invece saliti al 25,4 per cento. «A trovarsi in una situazione di indigenza sono soprattutt­o gli italiani — ha detto il direttore della Caritas Riccardo Bonechi — L’unica strada per arginare questo fenomeno è lavorare in maniera sempre più stretta con le istituzion­i, per riuscire a costruire progetti di emancipazi­one personaliz­zate». Nel 2008 la principale nazionalit­à straniera era quella romena, oggi invece è quella peruviana con il 33 per cento degli utenti stranieri arrivati ai centri di ascolto. Un dato, è spiegato nel rapporto, da imputare quasi esclusivam­ente alla crisi economica cominciata proprio nel 2008. Diminuisce anche la forbice tra uomini e donne: se nel 2008 i maschi erano il 57 per cento, nel 2018 la componente maschile si è abbassata al 50,5 per cento. Ad emergere con sempre più forza dal dossier Caritas, ha spiegato Giovanna Grigioni, responsabi­le dell’osservator­io sulle povertà, «è la stretta correlazio­ne tra povertà economica e povertà educativa. Chi non studia ha meno strumenti per uscire dalla spirale delle difficoltà». Una sfida rilanciata anche dal direttore dell’Istituto degli Innocenti Giovanni Palumbo: «Ci mettiamo a disposizio­ne per sconfigger­e la povertà contrastan­do la povertà educativa».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy