BEATRICE SUL PODIO «CHIAMATEMI DIRETTORE»
Week end fiorentino per la Venezi: i concerti a San Miniato con l’Ort, l’incontro al Wired Next Fest e poi il cd lucchese dedicato a Puccini: «Mi ha accompagnato nei momenti più importanti». «I social? Rinverdiscono la musica classica»
Chiamatela direttore, non direttrice d’orchestra. Lei, Beatrice Venezi, origini lucchesi e classe 1990, figura sempre più nota nel mondo musicale, preferisce così. «Perché – dice – non c’è nessuna necessità di declinare al femminile una professione per affermare la mia identità di donna. Conta quel che faccio». Si sente una normalissima giovane donna, che ha scelto un mestiere ormai non più così desueto nel mondo femminile: e quando sale sul podio indossa eleganti, colorati abiti da sera, con una particolare predilezione per il rosso, e scarpe con il tacco. Stasera e domani (ore 21, ingresso libero), nell’Abbazia di San Miniato salirà sul podio dell’Orchestra della Toscana; e intanto esce il suo primo cd per la Warner Classics, tutto dedicato a Puccini: pagine sinfoniche (anche lo Scherzo, nella versione completata dal Centro Studi Giacomo Puccini, prima incisione assoluta), intermezzi e preludi da opere come Suor
Angelica, Edgar, Le Villi. S’intitola My Journey, il mio viaggio, e Beatrice Venezi lo compie dirigendo l’Ort. «Puccini è una figura che mi ha accompagnato nei momenti più importanti della mia vita professionale: quando ero maestro collaboratore in Germania, la prima opera che ho diretto, in prova, è stata Madama Butterfly.
Amo Puccini perché fa cantare l’orchestra, e lo fa dimostrando un’abilità straordinaria nella scrittura strumentale. Mi piace pensare a questo cd come a un mezzo di promozione di Puccini e di Lucca nel mondo: è stato registrato al Teatro del Giglio, le foto del booklet sono state scattate a Lucca, e l’ Ort ha
forti legami con il territorio». A San Miniato dirigerà invece la Serenata Notturna KV 239
(«una pagina ricca di tratti ironici») di Mozart, la Serenata per archi di Cajkovskij («così varia nei suoi colori sinfonici») e la Suite P 41 di Respighi, brano in stile barocco e «dal linguaggio molto seducente» che l’Ort affronterà per la prima volta. Ma domani sarà anche fra gli speaker del Wired Next Fest a Palazzo Vecchio. Perché lei, oltre a dirigere in tutto il mondo, è spesso in tv, ha scritto il libro Allegro con fuoco
(dove smonta cliché e pregiu
dizi legati alla musica classica), ed è attivissima sui social, su Facebook e Instagram: qui conta ben 24.500 followers, e la spunta blu che è segno di una popolare autorevolezza. «Seguo in prima persona i post e le instastories, non mi affido a nessun social media manager. Sono canali molto importanti per rinverdire il mondo della classica, e farlo così arrivare ai più giovani. Tempo fa ho fatto un esperimento: ogni settimana su Instagram giravo un video dove raccontavo la trama di un’opera. Via via la curiosità cresceva. È stato un successo oltre ogni aspettativa. Gli haters? Sì, ma solo qualche caso. E quando si manifestano, non ho dubbi: li blocco subito».