Via al «Senso del ridicolo» con Recalcati e Bonaiuto
Ridere si sa è una cosa seria. Nel tempo, di questa reazione nervosa, si sono occupati fior di menti, da Dostoevskij a Melville, passando da Mark Twain al compianto Freak Antoni. Un argomento profondo, ma anche, volendo, minaccioso «Una risata vi seppellirà» scrivevano nel ‘68 - e richiede giorni per poterlo sviscerare.
Ecco infatti che, da oggi a domenica, Livorno sarà il centro della comicità con «Il senso del ridicolo»: nome (geniale) per il festival diretto da Stefano Bartezzaghi e alla sua quarta edizione. Tra i temi: «La straordinaria funzione dell’umorismo, la comicità, la satira e le vicissitudini tragicomiche del desiderio». Sui palchi, distribuiti in varie parti della città, saliranno attori, filosofi, scrittori, giornalisti, e, va da sé, comici. Personaggi noti — per fare dei nomi: Silvio Orlando, Matteo Caccia, Ascanio Celestini, Pilar Fogliati, o l’autoctono Bobo Rondelli — alterneranno spettacoli a interventi parlati.
«Uno dei motivi del festival — dicono dall’organizzazione — consiste nel metterci in guardia circa il senso del ridicolo, che è sempre in agguato e può albergare ovunque, dal guardaroba alle persone da conquistare». Senso del ridicolo che lo psicanalista Massimo Recalcati descrive come «vicissitudini tragicomiche del desiderio», e le racconterà oggi (17,30 in piazza del Luogo Pio). E si parlerà anche di Woody Allen: «Una ingiustificabile censura sociale — spiegano — è riuscita a mettere in ombra la sua stella, così abbiamo deciso di dedicargli un’intera rassegna». Il festival sarà anche un momento per ricordare grandi personaggi del passato come Primo Levi, Gioacchino Belli e Achille Campanile, al centro dell’incontro-omaggio di stasera con Anna Bonaiuto e Stefano Bartezzaghi.