Clima, la sveglia dei 60 mila
Piazze piene di studenti (e non solo) in tutte le città della regione: «Greta non è sola»
Sessantamila in piazza per il clima in tutta la Toscana. Il terzo sciopero per il clima è stato da record: da tempo non si ricordavano piazze così piene. Trentamila persone a Firenze, quasi 10 mila a Livorno, 7 mila a Pisa, 4 mila ad Arezzo. E poi Prato, Lucca, Siena, Massa Carrara, Grosseto. Serpentoni infiniti. Studenti, liceali, universitari. Arrabbiati con la politica «incapace di proiettarsi al futuro», hanno detto in tanti. Ma sorridenti perché protagonisti di questo movimento mondiale. Felpe, jeans, magliette, canottiere. Tutti fuori da scuola e dentro le piazze, senza zaini, senza libri, ma con la voglia di cambiare il mondo.
A Firenze, quando la testa del corteo stava raggiungendo il traguardo di piazza SS. Annunziata, la coda della manifestazione era da poco partita da piazza Santa Maria Novella. «Il mondo si sta risvegliando» ha urlato uno dei manifestanti quando, arrivato in piazza Santa Maria Novella, si è accorto della folla che c’era già mezz’ora prima del ritrovo ufficiale. C’erano anche genitori, qualche nonno: «Era dal Sessantotto che non vedevo una piazza così piena». Cartelli, striscioni, slogan, mamme con passeggini, studenti con insegnanti, classi intere coi professori. Tutti in piazza per gridare contro l’allarme clima. Tutti in piazza per seguire l’esempio di Greta Tunberg, l’attivista svedese che ha risvegliato la coscienza ambientale del pianeta. Da sola. «C’è chi la contesta, c’è chi la deride, noi oggi siamo con lei per farle vedere che non è sola in questa battaglia. In fondo al corteo, gli addetti alla pulizia (anche loro giovanissimi) con guanti e sacchetti della spazzatura che toglievano le cartacce. «Siamo ambientalisti, non siamo incoerenti».
In testa al corteo, lo striscione che su scritto: «Rispettate la nostra esistenza o aspettatevi la nostra resistenza». Slogan contro l’aeroporto e la Tav. E poi il mega striscione contro i politici: Dario Nardella, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e la grande scritta «Siamo ancora in tempo a fermarli». Davanti ai manifestanti, il furgone con gli altoparlanti e un altro striscione emblematico: «Il vostro posto è l’ufficio, non la piazza». E infatti i politici in piazza erano pochissimi. Momenti di tensione quando il serpentone di manifestanti ha raggiunto piazza della Signoria, intonando slogan contro il sindaco Nardella: «Odio Nardella, Nardella chiacchierone, le emissioni di Co2 non sono calate a Firenze». Al passaggio del corteo in piazza Signoria, i vigili hanno chiuso il portone di Palazzo Vecchio e il sindaco è rimasto barricato dentro il suo ufficio. Poi però, trascorsa una mezz’ora abbondante, quando la testa del corteo, più agguerrita e animata anche dagli antagonisti e dai centri sociali, era passata oltre, il sindaco è sceso e ha parlato con alcuni ragazzi. Selfie di rito, strette di mano, abbracci. E la paura di strumentalizzazioni: «Penso che la cosa bella di questo movimento sia proprio il fatto che sia un movimento plurale e libero. Io per primo non ho alcuna intenzione di usare questo movimento, mi auguro che non lo faccia nessuno, mi auguro che nessuno si professi portavoce di questo movimento». Poi il commento sulla giornata: «Penso sia un successo, i giovani finalmente hanno trovato la forza e la determinazione di chiamare tutti alle proprie responsabilità». E poi una replica alle accuse arrivate dagli studenti: «Non è vero che non abbiamo ridotto la Co2, abbiamo ridotto fortemente le emissioni e presentato un piano di rinverdimento della città, penso ai 12.500 alberi già piantati in questi 5 anni, adesso vogliamo piantarne altri 15mila». Per la giunta regionale è sceso in piazza l’assessore Vittorio Bugli. Presente anche Federico Bussolin, coordinatore dei giovani della Lega in Toscana e capogruppo a Palazzo Vecchio. Una manifestazione coloratissima che ha attraversato le vie del centro non soltanto nel capoluogo toscano. A Pistoia i ragazzi che hanno sfilato arrivando in piazza Duomo, dove ad attenderli c’era anche il presidente della Provincia Luca Marmo. Ad Arezzo da San Jacopo il corteo è giunto fino alla piazza dove ha sede il Comune. Tra i partecipanti anche gli studenti di Rondine Cittadella della Pace. A Prato in piazza striscioni e cartelli anche in lingua cinese.
Il sindaco Nardella Non ho alcuna intenzione di usare questo movimento e spero che non lo faccia nessuno