«Non vogliamo celebrazioni»
Targa per il tifoso viola ucciso a Lisbona, la famiglia si dissocia
Volevano ricordare «uno di loro». Per questo, mercoledì sera, il 7Bello ha deciso di apporre una targa, in Curva Fiesole, in memoria di Marco Ficini, il 41enne che perse la vita il 22 aprile del 2017 in occasione del derby di Lisbona tra Benfica e Sporting. Ci furono scontri e Marco, nel tentativo di allontanarsi da una rissa, fu travolto da un’auto. «Ancora una volta è stata ricordata la figura di Marco senza alcuna forma di autorizzazione e consenso da parte nostra — scrive la famiglia del tifoso — e incomprensibilmente con la partecipazione di componenti della stessa Fiorentina che ben sapevano il nostro disappunto a tali forme di manifestazione . Tali nostre insindacabili volontà sono state ancora una volta disattese per il comportamento irriverente dei promotori di tale iniziativa». La famiglia di Ficini ha quindi rinnovato la richiesta di non volere «striscioni, adesivi, figurine e meno che mai targhe, sceneggiate che accrescono il ricordo di quei fatti misteriosi per cui ancora oggi attendiamo di conoscere la verità, magari attraverso gli stessi partecipanti a tale iniziativa che la sera della tragedia di Lisbona hanno lasciato Marco solo senza alcuna possibilità di difesa». Una presa di posizione forte alla quale, nel pomeriggio, il 7Bello ha risposto così: «L’iniziativa è stata presa soltanto dal Viola Club 7 Bello. Né la società, nelle persone di Joe Barone e Joseph Commisso, né la Curva Fiesole e tanto meno il gruppo1926 erano al corrente che la famiglia Ficini non era stata avvisata». Poi, la mano tesa. «Chiediamo scusa alla famiglia Ficini e alla Curva Fiesole, in particolare al gruppo 1926 e all’ATF. Rimaniamo comunque disponibili alla rimozione della targa se questo dovesse rivelarsi il volere della famiglia Ficini».