ARIA DI FRANCIA UN TUFFO NELLA STORIA
Alla Biblioteca della Fondazione Spadolini libri, oggetti e rari documenti raccontano la Rivoluzione Francese e Napoleone, 230 e 250 anni dopo Un’esposizione che ci porta alle origini della nascita dell’Europa moderna
Aveva soli 22 anni Giovanni Spadolini quando diceva: «La Rivoluzione francese è l’atto di nascita dell’Europa moderna». La convinzione, ben circostanziata da prove documentarie, riemerge dalla mostra La Francia rivoluzionaria e napoleonica dall’Illuminismo alla nascita dello Stato moderno inaugurata ieri, alla presenza della console onoraria di Francia Manon Hansemann, nella Biblioteca della Fondazione Spadolini Nuova Antologia. Nel ricordare i 230 anni dalla presa della Bastiglia e della dichiarazione dei diritti dell’uomo, oltre ai 250 della nascita di Napoleone, la raffinata esposizione aperta al pubblico fino al 14 luglio suggerisce al visitatore e alle scolaresche soprattutto, un’analisi articolata del periodo storico. Con la figura del Bonaparte, artefice di grandi trionfi militari certo, ma anche liquidatore dell’Ancien Régime e grande legislatore (è l’autore del codice civile emanato nel 1804).
Il professor Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione al Pian de’ Giullari ha organizzato l’esposizione in due sale, precedute all’ingresso da un volume originale dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, uno dei 32 tomi custoditi nella casa di Spadolini 500 metri più in là. Entrando nella prima sala, dedicata alla Rivoluzione francese, ci si immerge nel decennio 1789-1799, ricostruito attraverso opuscoli e volumi d’epoca, stampe, ritratti e bandi relativi alla stagione delle repubbliche giacobine in Italia. L’occhio cade su un raro pamphlet sulla convocazione degli Stati Generali come sulle costituzioni del 1791 e del 1795. Non può mancare la simbologia repubblicana, con le varianti dell’Albero rivoluzionario, il berretto frigio, il fascio e la «Marianne» che spezza le catene, simbolo della libertà femminile. Si scopre che i primi tricolori italiani, a bande verticali strette e lunghe come il tricolore francese della Bastiglia, avevano tinte meno squillanti ( il verde originale era color dell’ulivo). La seconda sala è
dedicata a Napoleone e alla sua epopea. Ne dà conto uno straordinario puzzle di area tedesca. Ceccuti ha scovato anche un suo autografo originale. Il foglio incuriosisce tra le tante incisioni che raccontano i trionfi del generale corso. «Oltre alla mostra storicodocumentaria — ha spiegato il professor Ceccuti — è previsto un ciclo di conferenze sulla valenza e l’eredità dei principi della Rivoluzione alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e un concerto di musiche francesi d’epoca, eseguite alla Scuola di Musica di Fiesole». La mostra è ad ingresso libero e la domenica 6 ottobre è prevista una apertura straordinaria dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.