I due fratelli uccisi da 42 pillole
Trovate in albergo le confezioni di un analgesico oppioide. Farmacista indagato
C’è un farmacista indagato per la morte dei due ragazzi belgi trovati senza vita domenica pomeriggio nella stanza dell’hotel Minerva di piazza Santa Maria Novella. Il farmacista ha venduto ai ragazzi senza prescrizione due confezioni di un potente analgesico oppioide a base di ossicodone. Nella stanza trovate anche bottiglie di birra. Domani l’autopsia.
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Quarantadue pasticche di un analgesico oppioide potentissimo, quello che normalmente viene usato per i malati terminali di cancro, mescolate all’alcol. Potrebbe essere stato questo mix a uccidere i due fratelli belgi di 20 e 27 anni trovati morti domenica pomeriggio in una stanza dell’hotel Minerva di piazza Santa Maria Novella. Bisognerà comunque aspettare l’esito dell’autopsia — l’incarico verrà conferito domani mattina — per capire cosa abbia provocato la morte in simultanea dei ragazzi.
Il pm Giacomo Pestelli che coordina le indagini della squadra mobile ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Ieri è stato iscritto sul registro degli indagati il farmacista che ha venduto senza prescrizione medica le due confezioni del farmaco che contiene ossicodone cloridrato.
Nella stanza dell’hotel gli investigatori della squadra mobile guidata da Nino De Santis hanno ritrovato lo scontrino della farmacia di via dei Banchi, a due passi da piazza Santa Maria Novella. È lì che sabato pomeriggio i due ragazzi si sono presentati implorando il farmacista di dare quelle pasticche che dovevano servire ad attenuare il dolore al braccio conseguente a un intervento chirurgico. Il farmacista, 27 anni, interrogato domenica, ha confermato di aver ceduto alle loro insistenze.
Robbe e Dries De Ceuster, originari di Anversa, figli di madre diversa, erano arrivati da pochi giorni a Firenze con il padre e la nuova compagna. Lavoravano entrambi nell’azienda del padre che si occupa di riciclaggio di rifiuti. A trovare i corpi senza vita dei figli è stato proprio lui. Dopo la cena sabato sera i due ragazzi erano usciti per conto loro e poi erano rientrati nella stanza. Gli investigatori hanno trovato le confezioni del farmaco, ciascuna da 28 pillole — una completamente vuota, mentre nell’altra ne mancavano 14 — e diverse bottiglie di birra vuote. Probabilmente i ragazzi cercavano lo sballo con una medicina che dà un effetto paragonabile a quello della morfina. Uno dei due ragazzi, ha confermato il padre, in passato ha avuto problemi di droga. Si tratta adesso di capire se siano state quelle pasticche a provocare la morte — l’overdose può portare al collasso respiratorio — o se abbiano fatto uso anche di qualche sostanza stupefacente. Gli investigatori stanno anche analizzando le telefonate dei cellulari dei due ragazzi per cercare di ricostruire le ore precedenti al decesso.
Quel che è certo è che nella stanza non sono state trovate tracce di droga. Saranno comunque gli esami tossicologici a fare luce su quanto accaduto e anche a fissare l’ora della morte. Il padre dei ragazzi ha raccontato che non avendoli visti per tutto il giorno, di essere andato all’ora della colazione a bussare alla porta e di averli sentiti russare. All’ora di pranzo, non vedendoli, è andato di nuovo a cercarli e così ha trovato i ragazzi senza vita. Nessun segno di violenza, la stanza era in ordine, a parte bottiglie di birre per terra.
La proprietà della farmacia dove è stato acquistato l’analgesico, intanto, fa sapere l’avvocato Francesco Maresca, sta vagliando provvedimenti disciplinari nei confronti del farmacista. «I farmaci sono una cosa delicata — dice il presidente di Federfarma Marco Consolo — tanto più quelli con obbligo di ricetta medica». Mentre il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, Andrea Mandelli, annuncia «massima fermezza se dovessero emergere responsabilità a carico di farmacisti».