I colpi da Cupido di Ribery (che trova casa)
Gol, assist, giocate da fuoriclasse, personalità: Ribery ha già conquistato tutti San Siro si è inchinata davanti al suo talento e i tifosi viola sono sempre più innamorati Dopo il Milan
Sei partite e tanti colpi che hanno già fatto innamorare Firenze. Franck Ribery ha già conquistato tutti, con la sua classe ma anche con la voglia di divertirsi che, in casa viola sperano possa contagiare tutti, a partire da Federico Chiesa. Il francese intanto continua ad ambientarsi e ha trovato casa sulle colline di Bagno a Ripoli dove si trasferirà con la famiglia.
Qualcuno avverta Eike Schmidt. C’è un nuovo artista in città. Che venga inaugurata una mostra a lui dedicata, che si allestisca una sala ad hoc alla Galleria degli Uffizi. I suoi capolavori stanno incantando Firenze e gli ultimi, domenica sera, hanno fatto alzare in piedi il pubblico della Scala del calcio.
Ammirazione, stupore, emozione. Sentimenti tipici di chi sa apprezzare il bello. E di bello, Franck Ribery, ne sta dispensando parecchio, proiettando la Fiorentina in un’altra dimensione. Numeri, non opinioni. Qualche esempio? FR7 è quarto assoluto per dribbling riusciti: sono 2,7 di media a partita. Meglio di lui soltanto Falco (Lecce), Castrovilli e Boga (Sassuolo). Se però si tiene in considerazione il rapporto dribbling/minuti giocati, il fuoriclasse viola balza saldamente in testa. E poi ancora. In sei partite ha messo insieme 329’, segnando due gol (uno ogni 164,5’), e fornito un assist. Ma non è finita qui. Con lui in campo infatti, la squadra di Montella ha raccolto 14 punti virtuali, ha segnato 8 gol e ne ha subito soltanto uno. Inoltre con lui titolare dal primo minuto la Fiorentina non ha mai perso finora. Difficile allora pensare ad un caso. Concretezza, e arte. Questo è Ribery. E la sua collezione fiorentina è già degna, appunto, della più importante delle gallerie. Ecco i colpi da Cupido messi a segno dopo sei giornate di campionato
Fiorentina-Napoli
È il giorno del suo esordio in Serie A. Il francese parte dalla panchina ed entra in campo soltanto per gli ultimi dodici minuti. Abbastanza, per dare un assaggio del suo repertorio. Anzi. Non fosse stato per l’arbitro Massa, già in quell’occasione, FR7 sarebbe risultato decisivo. Basta pensare a quel dribbling, sul lato corto dell’area di rigore, con Hysaj costretto a trattenerlo. Un fallo evidente a tutti. Arbitri e Var esclusi.
Genoa-Fiorentina
Ancora alla ricerca di una forma che gli permetta di giocare dall’inizio, Ribery viene gettato nella mischia a 18 minuti dal 90’. Risultato? Assist a Chiesa per la conclusione che si stamperà sul palo e, soprattutto, dribbling appena all’interno dell’area di rigore che porta al fallo da rigore su Dalbert. Più di questo però, resta nella mente di tutti quanto accadrà dopo la gara. «Franck si è allenato tutta la notte al centro sportivo per scaricare la rabbia», ha raccontato il giorno dopo Joe Barone. Anche queste, son giocate da campione.
Fiorentina-Juventus
Prima da titolare, e prima esibizione da fenomeno. Difficile individuare una sola giocata. Si può pensare al doppio dribbling in mezzo al campo con Khedira costretto ad aggrapparsi alla sua maglietta, per esempio. In realtà, nella sfida a Cristiano Ronaldo, è rimasto negli occhi di tutti un altro momento. Quando, dopo aver perso palla, il francese si è fatto cinquanta metri di rincorsa, andando a strappare il pallone proprio dai piedi di CR7. È, quello, il manifesto di come Franck si sia calato nella sua nuova realtà.
Atalanta-Fiorentina
In mezzo alla solita serie di giocate, al Tardini l’ex Bayern ha incastonato una perla di rara bellezza. Un gol, il suo primo in maglia viola, che resterà a lungo tra i candidati al titolo di più bello della stagione. Conclusione al volo su un lancio di quaranta metri, in spaccata, col piede «sbagliato» (il sinistro). Una volée alla Federer.
Fiorentina-Sampdoria
Altro giro, altro capolavoro. La giocata che porta al gol di Pezzella è un classico della casa. Uno contro uno, finta di crossare col sinistro e sterzata improvvisa sul destro. Poi, da fermo, un cross al bacio per la testa del capitano.
Milan-Fiorentina
Scegliete voi. Lo slalom speciale alla Tomba che ha portato al rigore dello 0-1 o il gol dello 0-3? Forse, si può optare per il secondo. Dribbling secco a rientrare, difensore al bar, e destro secco sul primo palo. A quel punto, San Siro, non ha potuto far altro che alzarsi in piedi. Perché chi è abituato al bello, sa riconoscere un artista. E davanti a capolavori del genere, le maglie non esistono. Esiste soltanto l’amore per il calcio.