«Fermate il documentario del guru degli integratori»
Panzironi domenica su «Canale 5» in prima serata, e ora anche al cinema. Caso in Parlamento
Domenica, per la seconda settimana di seguito, è stato ospite a Non è la D’Urso su Canale 5 a raccontare che mangiare pasta e pane farebbe male, mentre ingozzarsi di carne sarebbe un toccasana. Peccato non sia un medico, né un nutrizionista, ma Alessandro Panzironi continua a trovare spazio mediatico. E il caso ora arriva in parlamento. Con un appello: fermatelo.
Non è un medico, né un nutrizionista, non ha alcuna competenza riconosciuta in tema di alimentazione ed è stato anche sospeso dall’Ordine dei giornalisti del Lazio. Eppure il suo volto e le sue invenzioni sulla dieta che farebbe vivere 120 anni sono dappertutto: dopo i libri e le tv locali, anche le reti nazionali e le sale dei cinema gli aprono le porte. Adriano Panzironi, volto noto in Toscana grazie alla sua trasmissione «Il Cerca Salute» in onda su Canale 10, riceve puntualmente critiche o censure dagli Ordini dei medici, dalla stampa, dall’Antitrust, ma continua a trovare ovunque un microfono aperto. E l’8 e il 9 ottobre uscirà al cinema, un film sulla sua storia, L’uomo che volle vivere 120 anni. Contro il quale si scaglia il deputato fiorentino di FdI, Giovanni Donzelli, che in un’interrogazione alla Camera chiede al governo di «fermare l’uscita del film».
Domenica, per la seconda settimana di seguito, è stato ospite a Non è la D’Urso su Canale 5 a raccontare che mangiare pasta e pane farebbe male, mentre ingozzarsi di carne sarebbe un toccasana. «La dieta mediterranea è la tomba dell’umanità», ha detto vantandosi di guadagnare un milione di euro al mese, grazie ai libri e agli integratori che vende. E proprio gli integratori, ha potuto dire liberamente in tv, sarebbero serviti a una sua adepta, ad allungare di tre centimetri una gamba che era più corta dell’altra. «Di nuovo Panzironi, di nuovo su Canale 5 a propagandare la sua “dieta” che farebbe vivere fino a 120 anni — ha protestato su Twitter l’immunologo Roberto Burioni — questo è un comportamento gravissimo e intollerabile da parte del canale televisivo. Vergogna!».
Neanche il tempo di dirlo, che ieri è arrivata l’intervista a Panzironi di Storie Italiane della Rai; ma in questo caso la giornalista Claudia Antinoro gli ha fatto domande precise e lo ha costretto ad ammettere che «arrivare a 120 anni non è una promessa». Secondo la teoria panzironiana, ribattezzata «Life 120», la colpa di quasi tutti i nostri mali sarebbe nella nascita dell’agricoltura: diecimila anni fa ci avrebbe imposto un’alimentazione innaturale che ci punisce con malattie come i tumori, il diabete o l’Alzheimer, persino con inconvenienti come la calvizie: «Non c’è un leone calvo o un elefante con l’Alzheimer. Perché loro mangiano quello che è previsto dalla loro natura — è il suo ritornello — Da quando abbiamo cominciato a coltivare cereali e legumi abbiamo visto la comparsa delle malattie degenerative dell’uomo». Nel paleolitico l’uomo non arrivava a trent’anni, ma Panzironi non si ferma: L’uomo che volle vivere
120 anni è presentato dal regista Dado Martino come un «film-inchiesta»: il regista racconta la sua conversione alimentare, da vegano a divoratore di carne fedele a «Life 120». Panzironi, al contrario di Martino, invece di successo ne avrebbe molto, a partire dal mezzo milione di copie di libri che dice di aver venduto, grazie anche ai tanti, troppi microfoni aperti che gli vengono concessi. Ma ora la mazzata gli arriva dall’Antitrust, che lo ha multato per 250 mila euro a causa di alcuni spot «che contenevano riferimenti a non dimostrati effetti terapeutici delle sostanze contenute nell’integratore Orac Spice».