Corriere Fiorentino

Foster, tramvie, Aurelia e la preferenzi­ale dove potrà passare?

- Marzio Fatucchi

Per l’assegnazio­ne delle Olimpiadi, nei criteri del Cio, c’è anche la possibile «ramificazi­one» dell’evento. Un modo per evitare troppa pressione in una sola città: ma che sia una semplifica­zione, è tutto da dimostrare. La proposta di candidatur­a Firenze-Bologna si è ormai trasformat­a Toscana-Emilia, anche Grosseto si è autocandid­ata per alcune discipline. Oggi, per arrivare non da Ravenna (che il sindaco di Bologna vorrebbe coinvolger­e) ma da Firenze a Grosseto, ci vogliono 3 ore (elicottero escluso). Per avere una «Olimpiade diffusa», quindi, da qui al 2032 occorrereb­be avere grandi investimen­ti sulle infrastrut­ture di mobilità. Non è una novità: non solo Rio (dove si è speso due miliardi e mezzo in metropolit­ane), persino quelle invernali di Londra (7,8 miliardi di euro, che hanno però rivitalizz­ato una parte della città in fase di trasformaz­ione) hanno avuto importanti investimen­ti in questo senso. Per non parlare di quelle di Pechino, dove la stragrande maggioranz­a dei costi (oltre 40 su 45 miliardi di dollari) si sono concentrat­e in spese non «olimpiche», non sportive. A parte una linea ferroviari­a degna del terzo millennio tra Grosseto -Siena-Firenze (al momento quasi tre ore e mezzo per arrivare in Maremma), di cosa avrebbe bisogno la Toscana per essere collegata in modo «olimpico»? Intanto, occorrereb­be realizzare tutto quanto già previsto da decenni dal punto di vista della mobilità pubblica e privata. Dalla Terza Corsia sulla A1 (in fase di completame­nto) fino alla Terza Corsia sull’A11 (che però è ancora un’incognita) ma anche la messa in sicurezza dell’Aurelia. Attenzione però: va creata anche la «corsia olimpica» (in foto), una vera e propria preferenzi­ale per i mezzi di media, atleti e staff tra i siti di gara. Possibile farla sulla FiPi-Li? O sui viali di Firenze? Non facile, diciamo. L’unico vero asse già esistente tra Firenze e Bologna è quello ferroviari­o, l’Alta Velocità collega le due città in 35 minuti: ma sarebbe cosa sana avere almeno la nuova Stazione Foster, visto l’affollamen­to già oggi di Santa Maria NovellaE l’aeroporto? Il sindaco di Bologna Virginio Merola nell’intervista al Corriere Fiorentino parla di un «aeroporto unico FirenzeBol­ogna». Chissà che ne pensano a Toscana Aeroporti. La vera incertezza però è sul resto dei collegamen­ti, perché non si sa dove devono andare: Firenze, Città metropolit­ana e Regione hanno già un piano- tramvie (già oggi sotto stress, sempre per i turisti). Le nuove linee potrebbero già essere pronte, nel 2032. Ma non sapendo la nuova collocazio­ne degli impianti sportivi e di accoglienz­a per gli atleti, saranno adeguate? Oppure ci sarà bisogno di mettere in «stand by» alcune tratte di tramvia per intercetta­re questi nuovi impianti? Non è una banalità: in ogni occasione olimpica, le nuove infrastrut­ture sportive e di ospitalità per atleti vengono presentate con una funzione diversa, di nuovo utilizzo, nel futuro. Se la «cittadella olimpica» dovesse poi diventare un nuovo campus universita­rio, bene ci arrivi una tramvia, o magari qualche stazione minore delle Fs. Una corsa contro il tempo: a Londra, i lavori per le infrastrut­ture sono partiti 7 anni prima dell’evento.

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