In via Valfonda il bilancio di Salvadori. Statuto da rifare, Monsani reggente
Confindustria, nuovo presidente a marzo «Stop divisioni, ora candidato unitario»
Ha voluto accanto a sé la squadra che lo ha supportato e che gestirà la lunga transizione, quasi a sottolineare la necessità di continuità. Ieri Luigi Salvadori ha tracciato il bilancio della sua presidenza di Confindustria, lasciando le «consegne» al suo successore che però non arriverà prima di marzo 2020. Ad iniziare dalla fusione con Confindustria Toscana Sud (Siena, Arezzo, Grosseto) di cui si parla da tempo. «Il 7 ottobre mi dimetterò ed il presidente reggente, a norma di statuto, sarà Fabrizio Monsani — ha spiegato Salvadori — Il percorso per eleggerlo risente del fatto che prima con un referendum dobbiamo approvare il nuovo statuto, poi rinnovare le 19 sezioni territoriali e merceologiche e poi far partire il percorso della commissione di designazione (6 settimane, non più 60 giorni, ndr): il nuovo presidente arriverà a marzo. «Spero che Confindustria Firenze possa esprimere un candidato unitario — ha detto ancora — E con il tipo di coesione e di concetto di squadra che abbiamo costruito penso proprio che possa esprimerlo. Ci sono le condizioni per farlo». L’imprenditore farmaceutico ha ribadito che si è dimesso per opportunità, non per incompatibilità con la carica di presidente di Fondazione Cr Firenze che ricopre da luglio e rivendicato: «Quando sono stato eletto c’erano tensioni, fratture nell’associazione, ora c’è serenità e coesione e ci siamo riposizionati come attore primario del territorio. Il prossimo presidente dovrà focalizzarsi sul processo di aggregazione con l’associazione Toscana Sud». E Monsani ha aggiunto: «La presidenza Salvadori è nata in un momento difficile, ma ora c’è una squadra, parliamo con una unica voce, ci siamo rimessi al centro. Il prossimo presidente in una unità di intenti e programma dovrà far sentire di più le esigenze delle aziende e del loro sviluppo». (M.B.)