E per staccare la casa in collina, col campetto
Il francese ha scelto una villa a Bagno a Ripoli. La moglie e i 5 figli ora possono raggiungerlo
Il calcio come professione ma anche come hobby quando ha bisogno di ricaricare le energie. Forse è anche per questo motivo che Franck Ribery ha deciso di prendere casa a Bagno a Ripoli. Una villa con un campetto dove poter giocare con gli amici e tirare qualche calcio al pallone anche nel tempo libero.
Ci ha messo un mese e mezzo per scegliere e alla fine ha optato per la soluzione fuori città. La casa è grande, proprio come la voleva lui. Ci andrà a vivere con la moglie Wahiba, i figli Hizya, Shahinez, Seif, Mohammed e l’ultima arrivata Keltoum Chérifa Marie-Pierre. In passato anche altri viola hanno optato per il Comune alle porte di Firenze, nel verde e a due passi dallo stadio. I casi più noti sono quelli di Edmundo, Paulo Sousa e il capitano German Pezzella che adesso sarà suo vicino.
La scelta è stata presa anche in funzione della scuola dove saranno iscritti i figli che però ancora non sono in Italia. Sembra infatti che frequenteranno l’International School of Florence a Ponte a Ema. Sul campo Ribery dà tanti consigli a Chiesa, chissà che invece proprio Federico non abbia dato indicazioni al compagno sull’istituto che anche lui ha frequentato.
Per adesso Franck si sta appoggiando in un noto albergo sul lungarno, lo stesso che ha ospitato Rocco Commisso nei suoi ultimi soggiorni a Firenze. Oltre a loro, nella stessa residenza, c’è anche Kevin Prince Boateng ovvero il miglior amico dello spogliatoio di Ribery. Capita spesso, frequentando i ristoranti dell’Oltrarno e del centro di trovarli al tavolo insieme. Soprattutto di sushi, di cui vanno matti.
Fra gli aspetti più curiosi del primo periodo del campione in Italia, c’è l’auto che ha scelto per gli spostamenti quotidiani. Pur avendo le sue vetture, che non ha ancora provveduto a far arrivare a Firenze, tramite la società ha preso una macchina a sette posti. La scelta è ricaduta su una Renault Espace, avuta in comodato d’uso dalla concessionaria che fornisce alla società tutte le vetture aziendali. La casa produttrice è francese proprio come lui. E fa un certo effetto, al centro sportivo, vedere i giocatori arrivano su fuoriserie o macchine sportive mentre lui ne utilizza una a dimensione familiare. Al termine degli allenamenti intorno alla sua auto si forma sempre un capannello di tifosi a caccia di foto e autografi. Nei giorni dopo il pareggio contro la Juve, un gruppo di ragazzi lo ha rincorso per un selfie. Ribery non si era accorto di loro e se ne stava andando via, quando li ha visti ha fermato l’auto sul viale per farli avvicinare. Il coro «il fenomeno» che gli hanno intonato i giovani tifosi è stato il modo migliore per ringraziarlo di tanta gentilezza.