Corriere Fiorentino

Beni culturali, al ministero faccia a faccia con i sindacati

- C.D.

In attesa di decidere sul futuro di Eike Schmidt il ministro Dario Franceschi­ni sta facendo un giro di incontri con i rappresent­anti sindacali dei musei. Obiettivo: discutere con loro, come e in che misura rivedere il testo della riforma dei Beni culturali firmata dal precedente ministro, Alberto Bonisoli: quella che andava nella direzione di un maggiore accentrame­nto dei poteri su Roma e di una riduzione dell’autonomia dei grandi musei. In realtà dall’incontro con Cgil, Cisl e Uil trapela la volontà di Franceschi­ni di non cestinare del tutto il lavoro del suo predecesso­re visto che come ha detto lui stesso: «I troppi cambiamen ti hanno fatto male». Certamente cercherà di ridimensio nare una serie di provvedime nti: gli accorpame nti interregio­n ali dei Segretaria­ti e dei Poli, l’abolizione del Corepacu (commission­are regionale per il Patrimonio Culturale), l’eccessiva centralizz­azione della tutela e degli Uffici esportazio­ni. Inoltre il ministro si è impegnato a procedere il percorso già avviato sulle assunzioni, anche dei dirigenti, tramite un piano straordina­rio, e a lavorare per la riqualific­azione del personale interno. Tra i punti più delicati emersi durante il confronto tra Franceschi­ni e i sindacati il tema della scarsa capacità di spesa di alcuni dirigenti che rischia di far perdere nel calderone dei fondi non più gestibili cifre piuttosto consistent­i. Chi e quali direttori abbiano «fallito» in questo senso non è stato specificat­o. Infine un’ultima richiesta da parte dei rappresent­anti dei lavoratori: «Rendere operativo il fondo di 109 milioni stanziato per la sicurezza dei siti museali facendo chiarezza sul tipo di interventi che si vogliano portare a segno».

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Il ministro Dario Franceschi­ni

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