Prato, il verdetto dell’Ordine: il dottore raggirava i pazienti con esami inutili. E costosi
Prato, il verdetto dell’Ordine sul dottore che raggirava i pazienti (soprattutto cinesi) e riscuoteva in nero
Radiato dall’albo per gravi inadempienze deontologiche. Vieri Riccioni, il medico ripreso dalle telecamere de Le Iene mentre si faceva pagare da pazienti mutuati per esami che spesso nemmeno eseguiva — dato che i macchinari che fingeva di utilizzare erano spenti —, potrebbe essere presto costretto a smettere di esercitare la professione medica.
Il provvedimento che è stato preso dopo aver esaminato le controdeduzioni del diretto interessato arriva dall’Ordine dei medici di Pistoia, ma è bene precisare che l’efficacia della decisione è sospesa in attesa della conclusione di tutti i gradi di giudizio: quello dell’Ordine è infatti una sorta di primo grado, che dovrà ora passare il vaglio della commissione Cceps del ministero della Sanità alla quale si è appellato il medico.
Alla fine di maggio l’Asl Toscana centro aveva già revocato la convenzione con il dottor Riccioni, che qualora dovesse esser confermata la radiazione, non potrà più esercitare nemmeno a livello privato. Sulla vicenda ha aperto un’inchiesta anche la procura di Prato, dato che nonostante il medico fosse residente a Montecatini (per questo iscritto all’ordine dei medici pistoiesi) aveva uno studio in città in via Pistoiese, nel cuore della Chinatown cittadina: i suoi pazienti convenzionati, infatti, erano in gran parte provenienti dalla corposa comunità orientale di Prato. Era stata proprio l’assistente del dottore, una ragazza cinese, a denunciare i presunti episodi truffaldini e a collaborare con la trasmissione di Mediaset per mostrare il suo modus agendi.
Dai video ripresi con le telecamere nascoste si evince che Riccioni si faceva pagare in contanti e senza emettere alcuna ricevuta per le prestazioni, in molti casi visite e certificati che di diritto spettavano gratuitamente ai pazienti con lui convenzionati.
Ieri bocche cucite e reazioni infastidite si potevano registrare nel suo vecchio ambulatorio in Chinatown, dove dai primi di giugno è al lavoro un altro medico di famiglia. E pensare che al camice bianco, che pure aveva occupato tutta la prima parte della sua vita, Riccioni era tornato solo da pochissimi anni, dopo una sfortunata avventura nel settore immobiliare. Per tutta l’ultima parte degli anni Novanta e per i primi del Duemila, infatti, si era reinventato come imprenditore edile, lasciando da parte stetoscopio e ricettario. Dalle sue parti — in Valdinievole — lo ricordano soprattutto per le numerose auto di lusso che sfoggiava: aveva costruito condomini e case a Montecatini, Pescia, Lamporecchio, Prato. Tuttavia la sua avventura nel settore si fermò bruscamente nell’ottobre 2010, quando i finanzieri lo arrestarono su ordine del giudice per le indagini preliminari per il pericolo di fuga in ordine ad un’inchiesta per «bancarotta per distrazione».