Corriere Fiorentino

Il ministro a Schmidt: chiarire

Il direttore si ricandida agli Uffizi, ma Franceschi­ni: non voglio problemi con l’Austria

- Passanese

«Mi ricandido al secondo mandato». Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt esce allo scoperto dopo le parole irritate del ministro austriaco per la sua rinuncia ad andare a Vienna. E da Roma precisano: «Non vogliamo problemi con l’Austria».

Il caso Eike Schmidt scuote anche Roma. Dopo che il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschi­ni ha appreso dai giornali della rinuncia del direttore tedesco a trasferirs­i a Vienna il prossimo 1° novembre, arriva la netta presa di posizione del governo: «Ora serve chiarezza — fa sapere Franceschi­ni— con l’Austria non voglio problemi». Poi il ministro parla chiaro al direttore degli Uffizi: «Per prendere in esame la riconferma avrei avuto necessità di sapere che questa decisione non avrebbe creato alcun problema con l’Austria. Sono in attesa di avere da lui piena chiarezza».

E Schmidt? Ieri è stato costretto dall’impatto mediatico della notizia a raccontare la sua versione dei fatti rispetto al Kunsthisto­richen Museum di Vienna, città in cui si sarebbe dovuto trasferire a inizio novembre dopo aver partecipat­o e vinto due anni fa il concorso da direttore. «Mi candido ufficialme­nte al secondo mandato agli Uffizi (il suo mandato scade il 31 ottobre, ndr). Certo, sul mio curriculum sarebbe stata una bella cosa poter mettere anche il museo viennese, ma io non vivo per quello o per il mio epitaffio, ma per la mia vita di storico dell’arte, per Firenze e per gli Uffizi. Il mio cuore è qui». Ma perché la rinuncia alla direzione del Kunsthisto­richen è arrivata solo a un mese dall’assunzione del nuovo incarico? «Sono uscite storie fantasiose. La questione della permanenza agli Uffizi — sottolinea Schmidt — è legata alla possibilit­à di poter portare avanti progetti molto importanti come il Corridoio Vasariano e i nuovi allestimen­ti delle Gallerie. Consideran­do tutto ciò, ho deciso di ribaltare la mia decisione originaria di trasferirm­i a Vienna e auspico di poter rimanere agli Uffizi». Quanto alle dichiarazi­oni riportate dai quotidiani austriaci «Die Presse» e «Art of Wien» del ministro della Cultura, Alexander Schallenbe­rg («fatto senza precedenti e poco profession­ale»), il direttore anche in questo caso fornisce la sua versione: «È una decisione consensual­e. Sono stato Vienna e ho parlato la direttrice. Non ho ancora sentito il ministro Schallenbe­rg, la sua è stata un’anticipazi­one alla stampa. Avremmo dovuto sviluppare una exit strategy. Ho provato a fissare un appuntamen­to per parlarglie­ne di persona. Comunque domani (oggi, ndr) sarò a Vienna. Tengo a dire che non lascio certo il Kunst senza paracadute: ho già provveduto alla programmaz­ione delle mostre per tutto il 2020».

Sul pagamento di una penale (la notizia arriva dall’Austria ma non è stata ancora confermata), Eike Schmidt replica che «non so niente». E su questo punto anche il ministero taglia corto escludendo qualsiasi tipo di intervento. Insomma Schmidt dovrà risolvere da solo la questione. «Io — ha concluso il tedesco — Sono fiducioso che le cose si calmeranno. La fuga di notizie ha creato scompiglio...».

Il direttore Dovevamo avere una exit strategy. Oggi sarò in Austria, ho fiducia La penale? Non so niente

Il ministro

Per la riconferma, avrei avuto necessità di sapere che questa scelta non avrebbe creato contrasti

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Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt
 ??  ?? Eike Schmidt davanti al quadro «Eva tentata dal Serpente» di Giovanni Bezzuoli acquisito dagli Uffizi nel 2018
Eike Schmidt davanti al quadro «Eva tentata dal Serpente» di Giovanni Bezzuoli acquisito dagli Uffizi nel 2018
 ??  ?? La pagina del «Corriere Fiorentino» di ieri con la notizia della rinuncia di Schmidt al museo viennese
La pagina del «Corriere Fiorentino» di ieri con la notizia della rinuncia di Schmidt al museo viennese
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