Clinica di Lucca nei guai, 15 indagati per corruzione
Eseguivano interventi chirurgici al di fuori della loro regione, spostandosi dal Lazio a una clinica di Lucca e gravando sui conti della Regione, con l’impiego sempre della stessa marca di protesi ortopediche: per questa ragione 15 persone fra cui 7 medici laziali sono indagati con l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione, nell’ambito di una inchiesta iniziata nel 2017 e affidata dalla Procura di Milano alla Guardia di Finanza di Lucca e Milano stessa. Fra le persone raggiunte dall’avviso di garanzia figurano anche il rappresentante legale della società che gestisce la clinica lucchese e i vertici della società romagnola che commercializza le protesi. Secondo gli inquirenti l’azienda, in cambio dell’utilizzo esclusivo delle sue protesi, induceva con servizi e benefit di vario genere — viaggi, computer e rimborsi spese — i medici coinvolti ad eseguire interventi chirurgici nei confronti di loro pazienti laziali a Lucca, facendo gravare i costi sul bilancio regionale senza alcuna limitazione poiché non trovavano applicazione i limiti di spesa invece previsti per gli interventi sui pazienti toscani. Grazie a questo rapporto di «fidelizzazione» gli ortopedici coinvolti si impegnavano in cambio ad impiantare esclusivamente le protesi indicate. Il volume d’affari complessivo di questo meccanismo, secondo la Guardia di Finanza, aveva superato il milione e mezzo di euro.