La cooperativa del gol
Nonostante la scelta di non schierare un centravanti vero, quello di Montella è uno dei migliori attacchi della Serie A E nella classifica dei dribbling i viola non hanno rivali
Nessun centravanti, tutti centravanti. O quasi. Del resto non è detto che per segnare serva per forza un numero 9. Si può fare gol in contropiede, alla fine di un lungo possesso palla, su calcio da fermo, grazie all’invenzione di un singolo. Le vie del gol, insomma, sono infinite. E la Fiorentina, da questo punto di vista, è messa (parecchio) bene.
Da quattro partite Montella ha deciso di non schierare una prima punta: avanti con Chiesa e Ribery, due esterni convertiti in «finti attaccanti» che, con movimenti, velocità, classe stanno mandando in confusione le difese avversarie. Prive di punti di riferimento e (spesso) incapaci di trovare un rimedio. Non è una novità. Ricordate, no? In panchina c’era sempre l’Aeroplanino, il modulo era sempre il 3-5-2 (a volte trasformato in 4-3-3) e là davanti giocavano (e incantavano) Stevan Jovetic e Adem Ljajic. Era la prima stagione del primo Montella, e la Fiorentina stupì l’Italia con un gioco bellissimo. E qua il parallelo si fa ancora più interessante. In quella squadra, infatti, segnavano (quasi) tutti. Aquilani arrivò in doppia cifra, per esempio. E poi Cuadrado, Borja Valero, Gonzalo Rodriguez. Una vera e propria cooperativa del gol. Come la nuova Fiorentina.
I numeri delle prime sei giornate di campionato, infatti, non lasciano spazio ad interpretazioni. Chiesa e compagni, tanto per partire dal dato più importante, hanno segnato 11 gol in campionato. Gli stessi della Juventus di Cristiano Ronaldo, giusto per fare un esempio. Soltanto Atalanta, Napoli, e Inter hanno fatto meglio. Quello viola insomma, è un attacco da Champions. E questo nonostante l’assenza di un bomber. Il miglior marcatore (3 reti) è Pulgar, un centrocampista, seguito a quota 2 da Ribery. Anche Chiesa, se solo la Lega non gli avesse tolto il centro con l’Atalanta (segnato come autogol di Palomino) sarebbe a quota due. Come Fede, hanmunque, no già segnato un gol anche Boateng, Milenkovic, Castrovilli e Pezzella. In totale, quindi, la Fiorentina ha già mandato in rete sette giocatori diversi.
A questi si aggiunge Vlahovic, autore di una doppietta al Monza in Coppa Italia. Limitandosi al campionato cosolo due squadre hanno fatto meglio: Napoli, e Inter. Per loro, hanno segnato otto calciatori. Questione di organizzazione. Di mentalità.
E quella di Montella prevede sempre e comunque un atteggiamento propositivo. Per capirlo, anche in questo caso, vengono in soccorso i numeri. Quello dei tiri, per esempio: la Fiorentina è quinta per conclusioni verso la porta, con una media di 16,5 a gara. Meglio della Juve, meglio della Roma. Tirano di più soltanto Napoli (21,3 conclusioni di media), Atalanta (19,2), Inter e Lazio (16,8 tiri di media per entrambe). Ecco, semmai va leggermente aggiustata la mira. Quando si parla di tiri nello specchio infatti i viola scendono al sesto posto, con 5,7 conclusioni nello specchio a gara. Il rapporto, è presto fatto: servono più di tre tentativi (di media) prima di centrare la porta.
C’è una statistica, poi, che ben si sposa con la scelta di Montella di giocare senza un centravanti. La Fiorentina infatti è quarta per conclusioni da fuori area (7,3 a partita), mentre cala al sesto se si guarda ai tiri dall’interno dei 16 metri. Quello che ci prova di più? Chiesa, che con i suoi 22 tiri guida incontrastato la classifica dell’intera Serie A. Ecco. Lui, soprattutto, deve lavorare sulla precisione. E ancora. Con 13,8 uno contro uno di media riusciti a gara, i viola sono i sovrani assoluti del dribbling. Talento, fantasia, classe, inventiva, organizzazione. Centravanti...tutti. Non uno solo.
A segno 11 volte con 7 calciatori diversi: solo Inter, Atalanta e Napoli hanno fatto meglio