Tutte le donne che oggi piacciono alla Crusca
Sabato al festival della Dandini si parla di genio al femminile: da Franca Ageno alla Consoli
L’eredità delle donne è molto più consistente di quanto comunemente si pensi. Purtroppo nel corso dei secoli personalità femminili sono state oscurate o celate sotto pseudonimi maschili, vedi cosa sta emergendo nelle arti visive, per esempio, grazie ad associazioni come Advancing Women Artists.
Così a Firenze, da domani al 6 ottobre, si svolge il festival «L’eredità delle donne», diretto da Serena Dandini, — anteprima oggi con Altre narrative al Gucci Garden — che si propone di ridare lustro a quanto, nei corso dei secoli, donne scienziate o artiste hanno prodotto in campi ritenuti di prevalente competenza maschile. Sabato prossimo alle 16.30, nella sede dell’Accademia della Crusca, la Villa Medicea di Castello, potremo ascoltare Una donna con la D maiuscola. Percorsi fra parole e musica. Per incontrare donne cantate e donne cantanti, in un cammino che si snoda dal medioevo a Carmen Consoli. «Ho aderito volentieri a questa iniziativa — ci dice la coordinatrice Giovanna Frosini — perché la lingua è un argomento del presente e mi auguro che un simile soggetto sia in grado di attrarre anche un pubblico non specialistico. Gli interventi sono tutti di giovani collaboratrici della Crusca, borsiste o altro. Accademico lo si diventa per nomina, diciamo così, di chiara fama. Io faccio parte del consiglio direttivo, sono l’unica donna e ho il ruolo di segretario. Un ruolo importante, che potrebbe equivalere al moderno segretariato generale. La prima accademica arrivò nell’Ottocento. Ora c’è un numero consistente di accademiche italiane e straniere».
Si parlerà fra l’altro dell’eredità di Franca Ageno, cruscante e celebre studiosa di Jacopone, Pulci, autrice dell’edizione critica del Convivium di Dante. «Saranno due gli interventi sulla sua opera. L’archivio de La Crusca custodisce parte delle sue carte e un intervento sarà a cura di Caterina Canneti, che quelle carte ha schedato. Oltre a lei parleranno Elisabetta Benucci, Francesca Cialdini, Francesca De Blasi, Stefania Iannizzotto, Chiara Murru e Veronica Ricotta». Già nel medioevo ci sono state personalità di
Trobadir, donne trovadore. Venendo su per i secoli il tutto si schiarisce, basta ricordare la celebre Vittoria Colonna, poetessa e amica di Michelangelo. Fino ai riconosciuti geni ottocenteschi di Emily Dickinson o Mary Shelly, a cui un premuroso marito, il celebre Percy, si affannò per diverso tempo ad occultare la paternità di Frankenstein. E oggi? «Mina, Ornella Vanoni, Carmen Consoli, sono loro le personalità esaminate», specifica la Frosini.