La Misericordia di Rifredi chiede i danni all’ex governatore
La Misericordia di Rifredi chiede il risarcimento all’ex governatore Raoul Caneschi (nella foto) per il maxi ammanco da 635 mila euro. La Venerabile Confraternita si è costituita parte civile con l’avvocato pasquale De Luca all’udienza preliminare sul buco scoperto nelle casse dell’ente benefico, dal 1280 impegnato «in opere di soccorso e solidarietà». A rischiare il processo è l’ex governatore Raoul Caneschi (difeso dagli avvocati Valeria Valignani ed Enrico Zurli) accusato di appropriazione indebita aggravata, auto riciclaggio e truffa: tra il 2008 e il 2017 avrebbe intascato 635 mila euro, frutto di donazioni di filantropi fiorentini e rette del Centro Anziani, del noleggio di carrozzine, letti e stampelle. Insieme a lui, anche Piero Ridi, responsabile del Centro Anziani al quale la pm Ester Nocera contesta un’appropriazione indebita di 34.322 euro. «Ridi è stato un volontario per una vita — dice il difensore Massimo Conti — crede nell’importanza dell’opera della Misericordia e, pur rispettando il lavoro della magistratura, intende dimostrare la propria estraneità alla vicenda». L’udienza si è aperta ieri ed è stata rinviata al 12 dicembre. A dare il via all’inchiesta, nel 2017, l’esposto dell’ex governatore Nicola Rotondaro, l’avvocato calabrese che era stato eletto succedendo a Caneschi, in carica per 23 anni. È lui ad accorgersi dei debiti per 5 milioni tra mutui, scoperti di banca e debiti con i fornitori. Così i libri contabili finiscono sotto la lente della guardia di finanza che riscontra diverse anomalie.