Oggi la corsa a Gaiole Un successo che dura tutto l’anno
Gaiole, boom per la corsa sulle strade bianche del Chianti. Il sindaco: 4 mila iscritti in 23 minuti
La chiamano la «Woodstock del ciclismo vintage». L’Eroica è giunta alla sua ventitreesima edizione. La corsa su strade bianche, a metà tra rievocazione storica e pedalata cicloturistica, che si propone di riportare il ciclismo alle sue origini, all’autenticità del secolo scorso, all’eroismo dei campioni alla Gino Bartali. L’Eroica parte questa mattina da Gaiole in Chianti — come accade dal 1997 grazie all’intuizione e alla passione di Giancarlo Brocci — con circa ottomila ciclisti provenienti da circa sessanta Paesi. Ognuno può scegliere il proprio percorso, sono cinque in totale, in modo da essere «eroico» a modo proprio e senza l’assillo del cronometro perché — e stavolta è proprio il caso di dirlo — l’importante è ciò che si prova durante il viaggio. Il tracciato più corto conta 46 km (circa un’ora e mezzo) con un dislivello di 709 metri, quello più audace 209 km con un dislivello di 3.891 metri. Un concentrato di emozioni che si snodano attraverso borghi medioevali come Buonconvento fino al passaggio notturno dal Castello di Brolio.
L’Eroica ha trasformato Gaiole in Chianti, che nei giorni dell’evento ha i riflettori del mondo puntati addosso. «È un movimento in continua crescita che ci fa sentire importanti — ammette il sindaco Michele Pescini — e non si tratta solo di una questione economica, ma della dignità di un territorio che ha saputo rilanciarsi». I numeri parlano chiaro. «Alla prima Eroica erano presenti un centinaio di partecipanti, quest’anno abbiamo raggiunto gli ottomila ciclisti e non appena aperte le iscrizioni a numero chiuso, a gennaio, abbiamo toccato quota quattromila in soli 23 minuti».
Cifre da capogiro se pensiamo che si tratta di un Comune di 130 chilometri quadrati, in provincia di Siena, che conta 2.700 abitanti (di cui mille a Gaiole) e che la rivista Forbes ha consigliato agli americani come miglior posto in cui vivere nel vecchio continente. «Le ricadute economiche sono enormi — prosegue il sindaco — e non soltanto in questo primo weekend di ottobre, quando non si trova un posto dove dormire nel raggio di 50 chilometri. Gli effetti dell’Eroica si vedono tutto l’anno, perché molte persone tornano e altre vengono a visitare Gaiole perché ne hanno sentito parlare grazie all’Eroica. Un recente studio dell’Università di Trento ha dimostrato che dal 2005 al 2016 abbiamo aumentato del 51,7% le strutture ricettive, del 39,7% i posti letto e del 33,6% le presenze (oltre le 42 mila nel 2016). In un periodo di crisi, noi eravamo in controtendenza. Inoltre è un turismo “buono”, che non crea problemi di ordine pubblico».
Lo spettacolo è unico e l’immedesimazione massima: chi corre spesso porta i baffi come i campioni di un tempo, indossa l’abbigliamento di lana e cavalca bici d’epoca con gabbietta ai pedali e leve del cambio sul tubo obliquo. «Che ognuno faccia la propria impresa e si goda un paesaggio unico!» conclude Pescini con un augurio.