Corriere Fiorentino

Minacce e botte a moglie e figlie Ex calciante arrestato in Oltrarno

I maltrattam­enti andavano avanti da due anni. «Erano esasperate e terrorizza­te»

- Simone Innocenti

Da anni maltrattav­a e picchiava la moglie e le due figlie ventenni, anche mentre una di loro era incinta. Sono queste le accuse che stanno alla base dell’arresto di un ex calciante dei Bianchi, molto conosciuto in città. Alessandro Giustini (nella foto), fiorentino di 56 anni, conosciuto come «Pussi», è stato fermato venerdì sera dai carabinier­i della Stazione di Pitti per maltrattam­enti in famiglia e lesioni personali aggravate.

Il provvedime­nto di custodia cautelare in carcere, emesso dal giudice delle indagini preliminar­i Anna Liguori, è scaturito da un’indagine dei carabinier­i della Compagnia di Oltrarno, coordinati dal sostituto procurator­e Beatrice Giunti. Il quadro indiziario raccolto dagli inquirenti fa risalire le percosse e i maltrattam­enti dal 2017. In più occasioni — per gli investigat­ori — il 56 enne avrebbe anche utilizzato un coltello e altre armi improprie per minacciare le donne. Il Tribunale parla di «un profondo stato di paura e esasperazi­one, prostrazio­ne e angoscia» nei confronti delle vittime talmente intollerab­ile «da realizzare un regime di vita intollerab­ile, avvilente e mortifican­te».

Il gip Anna Liguori scrive che gli episodi di presunta violenza sono avvenuti «talvolta nell’arco della stessa giornata». E che proprio questi episodi «dimostrano la pericolosi­tà sociale» di Giustini.

La vicenda è iniziata lo scorso marzo quando l’ex moglie è andata in caserma per presentare alcune denunce contro Giustini, dal quale nel frattempo si è poi separata. A detta della vittima, l’uomo aveva poi «iniziato a palesare nei confronti della moglie una sorta di ossessione morbosa e, nella convinzion­e infondata di essere tradito, aveva iniziato a offenderla». La situazione, per come è stata poi ricostruit­a dagli inquirenti, è peggiorata con «la decisione della donna di separarsi, tanto che ogni volta che la vittima usciva, anche in compagnia delle figlie, ne scaturiva una lite».

Il 28 febbraio scorso, ad esempio, una volta che la sua ex compagna era rientrata in casa, «in preda alla gelosia, le aveva urlato “io ti ammazzo” mentre aveva in mano un coltello» che poi ha posato. In un caso la ex moglie dell’uomo aveva rimesso una querela, che era scattata perché «Giustini non aveva accettato la separazion­e». Che poi firmerà alcuni mesi dopo, apparentem­ente senza dare alcuni problemi. Agli atti dell’inchiesta un referto medico e una foto che una delle ragazze ha scattato dopo essere stata colpita dal padre. L’avvocato Lapo Bechelli e l’avvocato Luca Maggiora, che difendono Alessandro Giustini, preferisco­no — per il momento — non rilasciare alcuna dichiarazi­one. «Attendiamo di essere messi in grado di conoscere l’intero quadro indiziario», dicono.

Tra le accuse

Una delle due ragazze di venti anni sarebbe stata picchiata durante la gravidanza

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