Corriere Fiorentino

La prova dell’aereo (e a casa tutti zitti)

- Di Enzo Fileno Carabba

Tommaso lavorava come autista dell’ambulanza per la Fratellanz­a militare di Firenze. Ilaria era volontaria. Una mattina di dicembre si incontraro­no per un servizio. Lui la guardò. L’occhio vuole la sua parte e la ebbe. Tommaso si emozionò ma cercò di mantenere un distacco profession­ale. Lei lo guardò: non era il suo tipo. Ma poi, durante quelle ore sull’ambulanza, fu colpita dalla sua competenza, segno di un animo attento. Ilaria studiava medicina. Tommaso era fidanzato. Si incontraro­no ancora alla festa sociale della Fratellanz­a. Lei disse: «Rifacciamo un turno insieme». Le venne un febbrone e il turno sfumò. Qua l’intreccio si infittisce. Tommaso, se a Santa Maria Novella lavorava come autista, per la misericord­ia del Galluzzo faceva il volontario. Una domenica sera, Ilaria era di turno e andò in soccorso di una donna agitata. Arrivò anche l’ambulanza del Galluzzo. Lei lo riconobbe prima di vederlo «Oddio, è Tommaso. Mi piace» pensò. E diventò viola. Mentre il medico si occupava della paziente, loro rimasero fuori dalle rispettive ambulanze per parlare, tanto la pazza era inguaribil­e. Fissarono dei turni insieme. Presero qualche caffè. Lui era rispettoso. Lei anche. Un passo dopo l’altro, fecero qualche passeggiat­a. Ilaria non chiedeva niente. In piazza D’Azeglio lui disse: «Mi sono lasciato». Ilaria non se lo aspettava: terrorizza­ta, cadde in uno stato catatonico. Per la prima volta non parlava. L’anomalia sconcertò Tommaso. L’accompagnò all’autobus e Ilaria sbagliò anche autobus. Quell’estate circolò una foto di Tommaso e Ilaria abbracciat­i a Pianosa, i più astuti conclusero che c’era qualcosa. A ottobre Ilaria pensò: io sono una viaggiatri­ce, Tommaso non ha mai preso l’aereo. Per testare la relazione è necessario prendere il volo. A novembre andarono a New York e tutto andò bene, a parte un disastro in un ristorante cinese. La relazione prosperò perché sono simili, pacati e riflessivi, tolti i momenti in cui Ilaria è nervosa. Tommaso all’inizio era preoccupat­o dall’incontro con alcuni adulti della famiglia di Ilaria. «Per fortuna ho 27 anni ma è come ne avessi 60, per cui alla fine ci ho parlato tranquilla­mente». Tommaso viene da una grande famiglia molto unita, tutti hanno accolto Ilaria facendola sentire benvoluta. La prima volta che Ilaria doveva incontrarl­i, a Cecina, non voleva scendere dal treno. Dopo l’incontro, la sorella di Tommaso disse: «Anche troppo per te». E la madre: «Quando c’è Ilaria per evitare figuracce, parlare poco e solo se interpella­ti». Tornarono a Firenze e risalirono insieme sull’ambulanza.

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Insieme Tommaso e Ilaria

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