Oltrarno in ostaggio dei cantieri
Viaggio nella giungla di lavori e divieti. Tra cartelli incomprensibili o paradossali
È un Oltrarno affogato da transenne, ruspe e cartelli. L’ultimo cantiere aperto, a sorpresa, è quello di Borgo
Tegolaio. Gli operai sono arrivati, ieri mattina, hanno chiuso la strada ed hanno iniziato a scavare. Quando finiranno? «Boh, non c’è stato detto nulla», dicono i residenti. Con Borgo Tegolaio gli interventi — quelli più evidenti ed impattanti — salgono a quota sei. Senza calcolare, poi, anche i continui cambi dei sensi di marcia di strade e vicoli. Tra gli interventi più problematici, in testa sicuramente c’è quello di via
dei Serragli: più di un anno di lavori, ritardi e una marea di disagi per commercianti e residenti. Il cantiere avanza (a rilento) ma prima di tornare a percorrere interamente la direttrice dell’Oltrarno bisognerà attendere fino a novembre inoltrato, se non dicembre.
A poca distanza da via dei Serragli c’è il caso emblematico di via dei Preti, con quel cantiere mostro che ha chiuso completamente la strada ad auto e pedoni (a questi ultimi è stato riservato un passaggio di meno di due metri di larghezza che la sera si trasforma in una toilette). I lavori riguardano il restauro interno del palazzo della maison Gucci e non termineranno prima di sei mesi. «Ci hanno ingabbiati», si lamenta chi lì ci abita, e nonostante le proteste il ponteggio cresce ogni giorno di più. Cento metri più in là ecco il cantiere di via del Presto di
San Martino: si tratta di interventi di riqualificazione della strada che ora è chiusa: «Ma c’era bisogno di farli ora questi lavori visto che il resto del rione è off limits?», si chiede il titolare del garage Santa Trinita. E che dire di via Guicciardini? «Giovedì scorso gli operai di Toscana Energia hanno buttato all’aria un bel pezzo di careggiata per una fuga di gas, ma poi sono andati via e da 5 giorni non si vede nessuno», si sfoga la commessa del negozio di calzature «Gino Longinotti». Sul cartello due date: inizio (1° luglio) e fine lavori (31 luglio 2022). Non si vedono gli operai, ma in fondo alla buca, a due passi da Ponte Vecchio, si vedono i rifiuti lanciati dai passanti.
Spostandosi di 50 metri ecco un’altra strada che a mesi alterni è oggetto di lavori,
Borgo San Jacopo: anche qui un intervento di Toscana Energia alle tubature del gas con cambio di senso di marcia in via dello Sprone. «Non lo rispetta nessuno e prima o poi ci scappa il frontale», dicono dalla camera a gas di piazza della Passera dove la presenza di un vigile urbano sarebbe necessaria. I cartelli sono chiarissimi, ma tanti se ne infischiano e continuano a percorrere via dello Sprone in direzione via Guicciardini invece di svoltare in via Toscanella. Infine, e non certo per importanza c’è il Ponte Vespucci. È percorribile una sola carreggiata — quella che va verso lungarno Vespucci — ma i tempi della riapertura totale e la definitiva messa in sicurezza dei piloni del viadotto sono ancora incerti. «Purtroppo sui lavori in emergenza noi possiamo poco — spiega l’assessore Stefano Giorgetti — E parlo di quelli in via Guicciardini e in Borgo San Jacopo, con quest’ultimo che terminerà il 12 ottobre (il 14, invece, prenderanno il via i lavori su lungarno Acciaioli della durata di 5 mesi). Per quanto riguarda i cantieri programmati, l’unico di nostra competenza è quello dei Serragli. Tra circa un anno, poi, inizierà la riqualificazione di via Guicciardini e a seguire di Borgo San Jacopo. Capisco i disagi, ma i lavori vanno fatti».