Ma adesso cosa succede al Campo di Marte?
La convenzione col club viola scade nel 2022, poi la struttura tornerà nelle mani del Comune
«Un centro sportivo ci può dare 7-8 punti a stagione, sono quattro anni che lo ripeto». Era il settembre del 2009 quando Cesare Prandelli, tecnico dei viola, con la celebre esternazione ribadì la necessità di andare oltre i vecchi campini e esattamente due anni dopo Andrea Della Valle ed il sindaco Mattero Renzi inaugurarono i nuovi campini, il centro sportivo, appunto, realizzato dalla Fiorentina con un investimento di oltre 6 milioni di euro.
Il centro sportivo, 1.600 metri quadrati di campi, palestra, ristorante, uffici, una piscinetta, stanze per l’analisi video, è stato pagato dalla Fiorentina ma è della città, del Comune, come lo stadio Artemio Franchi, e la sua concessione in gestione da parte dell’amministrazione scade nel 2022, assieme a quella del Franchi. La convenzione, che fissava per stadio e campini un canone annuo partito da 950.000 ed arrivato a 1 milione e 50.000 dal decino anno in poi, stabiliva infatti che il centro sportivo è di proprietà del Comune. C’è tempo, sia per i Viola che per Palazzo Vecchio, per decidere cosa farne e come gestire il centro sportivo adesso intitolato a Davide Astori, ma la questione è già di attualità dopo l’acquisizione dei terreni di Bagno e Ripoli, anche se ieri il sindaco non ha parlato del futuro del centro, questione che si intreccia con quella del futuro di Campo di Marte, del nuovo stadio e della cittadella dello sport ipotizzata dal Comune. Per adesso e molto probabilmente anche per i prossimi tre anni nulla cambierà, i campini e la palestra sono e restano nella disponibilità del club viola e per il 2022 si prospettano due scenari: la Fiorentina, visto che ha investito molti milioni di euro, potrebbe chiedere al Comune la gestione del centro sportivo e magari affittare a sua volta gli spazi ed i campi sportivi; Palazzo Vecchio si riprende tutto o lo dà in gestione ad altri soggetti, magari alle società sportive della zona. La soluzione non sarà semplice e occorrerà prima di tutto capire l’intenzione della società di Commisso — può davvero avere interesse ad un doppione del centro sportivo di Bagno a Ripoli? — ma ieri Palazzo Vecchio ostentava tranquillità visto che gli impianti sono praticamente nuovi, li otterrà senza avere speso un euro e secondo l’amministrazione non sarà difficile trovare un gestore per continuare a farli usare.