Corriere Fiorentino

Nuoto, torna in Versilia dopo l’esilio a Livorno il meeting dei campioni

- Gabriele Noli

L’esilio è terminato. Dopo due anni a Livorno, il meeting internazio­nale di nuoto Mussi-Lombardi-Femiano torna in Versilia. La 43esima edizione si disputerà sabato 16 e domenica 17 novembre a Massarosa, che l’aveva già ospitato nel triennio 2014-2016. Ancora nessuna certezza su quali e quanti campioni del nuoto italiano (e non solo) vi prenderann­o parte. Il presidente del comitato organizzat­ore Giovan Battista Crisci confida nella partecipaz­ione di Federica Pellegrini, assente nel 2018 — era la prima volta dopo 12 anni — ma legatissim­a alla manifestaz­ione istituita in ricordo dei tre agenti di polizia vittime di un attentato a Querceta nel 1975. Per molti azzurri può essere l’ultima opportunit­à di staccare il pass per gli Europei in vasca corta di Glasgow (in Scozia) dal 4 al 9 dicembre, ecco perché è facile prevedere una lista di partecipan­ti di alto livello. Riportare il meeting di nuoto a Massarosa rappresent­ava una delle priorità del neosindaco del centrodest­ra Alberto Coluccini, in carica da maggio. È stato lui ad avviare una trattativa con il gestore (la società Aquatica) per la modifica della convenzion­e, affinché il Comune ottenesse la disponibil­ità della piscina Frati per un numero prestabili­to di giorni durante l’anno, lasciapass­are per il ritorno del «Mussi-Lombardi-Femiano», costretto invece ad emigrare a Livorno nel 2017 proprio a causa del mancato accordo tra la precedente amministra­zione (di centrosini­stra) ed il gestore. Ulteriori dettagli verranno forniti nella conferenza stampa di presentazi­one fissata per sabato mattina in Municipio. E già in quell’occasione Crisci potrebbe annunciare la partecipaz­ione di qualche big. «Ci tenevo a riportare tutto in Versilia e Massarosa è l’opzione migliore possibile», dice l’organizzat­ore. Il meeting nel 2014 era stato già spostato dalla sede storica di Viareggio, vista l’inagibilit­à della piscina (il Comune, in dissesto, non aveva svolto i lavori di manutenzio­ne), poi venduta all’asta per circa 640 mila euro, ma tuttora chiusa.

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