TOSCANA ‘700 LE VEDUTE DI BELLOTTO
Piazza San Martino con la cattedrale di Lucca (e rari disegni), ma anche Firenze tra centro e lungarni: alla Fondazione Ragghianti le opere che il geniale nipote del Canaletto dipinse nel primo viaggio fuori da Venezia. «Un artista inquieto»
La piazza del Duomo di San Martino a Lucca e piazza della Signoria a Firenze nel cuore del diciottesimo secolo, ma anche uno sguardo più generale sulle due città, scrutate e rappresentate attraverso l’occhio e l’arte di un pittore veneziano tra i maggiori esponenti del vedutismo settecentesco. È questa l’essenza di Bernardo Bellotto 1740. Viaggio in Toscana, la mostra che da oggi è visitabile all’interno della Fondazione Ragghianti nel complesso di San Micheletto a Lucca, curata da Bozena Anna Kowalczyk, tra i maggiori studiosi di Canaletto e Bellotto e allestita da Daniela Ferretti, con i contributi di Fondazione Crl e Banco Bpm. Una raccolta di opere rare e mai viste prima assieme, che mette al centro il più importante dipinto della storia avente come soggetto la città di Lucca e cinque disegni prestati dalla British Library di Londra, già di proprietà del re Giorgio III d’Inghilterra e poi di Giorgio IV, che raccontano la precocità dell’artista nipote di Canaletto, allora diciottenne nel momento del suo arrivo in quella Toscana che fu meta del suo primo viaggio lontano da Venezia. Recenti studi archivistici hanno permesso di datare questa esperienza di Bellotto al 1740, due anni prima rispetto a quanto si ritenesse in passato, Focus della mostra è il nucleo di vedute di Lucca, con il dipinto che raffigura piazza San Martino attraverso una luce argentata che diventerà poi la cifra stilistica dell’artista, proveniente dalla York City Art Gallery, e cinque disegni di diversi luoghi intorno alla cattedrale e alla chiesa di Santa Maria Forisportam che forniscono una documentazione unica della città nel Settecento. Accanto alle opere «lucchesi» sono presenti alcune delle vedute di Bellotto su Firenze come piazza della Signoria, Ponte Vecchio e altre, per giungere fino a Livorno. L’autonomia conquistata in questo primo viaggio fuori dalla città natale sarà alla base dei futuri sviluppi della carriera di Bellotto. Esposti anche dipinti di Luca Carlevarijs, Giuseppe
Zocchi e di alcuni anonimi ma talentuosi artisti che a Lucca eseguirono copie della veduta di piazza San Martino. «In questa mostra – spiega Bozena Anna Kowalczyk – ci troviamo davanti a opere di grandissimo valore storico che racchiudono il carattere lunatico e inquieto di Bellotto e la sua capacità di girare attorno ad un luogo per capirne esattamente la collocazione nello spazio, consegnandoci immagini fedeli di come fossero le città di Lucca e Firenze nel Settecento. Testimonianze uniche, di valore inestimabile». Per informazioni su orari di apertura e biglietti di ingresso alla mostra è possibile visitare il sito www.fondazioneragghianti.it.