Corriere Fiorentino

La luce di Ribery, che toglie pressione a Chiesa & C.

Grazie al campione francese i giovani talenti in squadra giocano con meno pressioni L’ex compagno di squadra Toni: «Ha avuto un impatto travolgent­e, Firenze ambiente ideale per lui»

- di Stefano Rossi

È una stella così luminosa quella di Franck Ribery che riesce a fare luce su tutto il mondo viola. Certo, ci sono altri campioni nella Fiorentina, ma per salire ancora di qualche gradino nell’Olimpo del calcio italiano e internazio­nale dovranno attendere ancora un po’. Intanto, il fuoriclass­e francese ha conquistat­o tutti nei primi mesi a Firenze e di questo hanno giovato anche i compagni di squadra. A partire da Chiesa e Castrovill­i che, già protagonis­ti di un ottimo avvio di campionato, hanno meno pressione. Possono giocare con maggiore serenità. Sotto l’egida di Franck c’è spazio per tutti, per crescere e per imparare. Lo ha raccontato lui stesso al Corriere Fiorentino, facendo particolar­e riferiment­o proprio ai due talenti emergenti: «Quando parlo con ragazzi come loro vedo che mi ascoltano. E questo è importante perché io sono qui per aiutare, non per fare critiche. Stare in gruppo vuol dire questo, si va avanti insieme». Castrovill­i, sul proprio profilo Instagram, ha pubblicato questo parole insieme alla foto del suo compagno di squadra. La mentalità del campione si trasmette, si impara col lavoro giorno dopo giorno. Nonostante Ribery non sia più l’uomo copertina del Bayern Monaco, uno dei principali club del mondo, la sua immagine è internazio­nale. Così l’intervista ha fatto il giro del web, sui media italiani ma anche all’estero. In particolar­e in Germania Sport1 e la Bild hanno dedicato spazio alle sue parole. L’idea di Rocco Commisso, del resto, era anche questa. Acquistare gioielli per far splendere la Fiorentina. L’operazione Ribery, infatti, oltre che sul prioritari­o piano sportivo, si sta rivelando preziosa in termini di visibilità internazio­nale. Da anni non si parlava dei viola fuori dai confini nazionali, Ribery e il presidente hanno invertito la tendenza.

Ma proprio sul piano sportivo ci sono i risultati del giocatore che hanno colpito ed entusiasma­to i tifosi. Meno sorpresi, invece, sono rimasti coloro che con lui hanno condiviso per anni lo spogliatoi­o e lo conoscono da una vita. Come Luca Toni, che ne ha parlato con toni entusiasti­ci. «Me lo aspettavo in palla perché sapevo che aveva ancora voglia di giocare. Ha avuto un impatto devastante, ha trovato l’ambiente ideale perché Firenze coccola i campioni, può guidare la squadra viola e i suoi giovani in campo e fuori», ha raccontato ieri a Radio Sportiva. Il segreto del campione sta nella sua attitudine al lavoro e al sacrificio che il tempo non ha scalfito, nemmeno in piccola parti. Anzi, forse è proprio con l’avanzare dell’età che si è reso necessario un aumento del tempo dedicato alla profession­e.

In particolar­e è successo durante la scorsa estate, quando ha svolto da solo la preparazio­ne: «È stato — ha detto nell’intervista al Corriere Fiorentino — molto, molto difficile. Era la prima volta che mi succedeva in carriera. È diverso quando sei in campo con la squadra. È tutta un’altra cosa. Quindi ero molto motivato a lavorare e trovare la forma perché volevo aiutare da subito la squadra, la società. Lo dovevo ai tifosi». Un altro esempio? Dopo la sconfitta di Genova, il punto più basso dell’avvio della stagione viola, da solo, fino alle quattro del mattino, si è allenato al centro sportivo.

«Avevamo perso ed ero arrabbiato — ha raccontato ancora — volevo sfogarmi. Ho messo un po’ di musica, ho fatto la cyclette ed un po’ di corsa e poi sono riuscito a dormire. Devi passare un messaggio alla squadra. Devi pensare solo a vincere, vincere, vincere». Un verbo che, negli ultimi anni, da queste parti era caduto nel dimenticat­oio.

Reazioni

Castrovill­i ha postato su Instagram le parole dell’intervista al «Corriere Fiorentino», riprese anche da alcuni quotidiani internazio­nali

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