Corriere Fiorentino

Caccia al Chianti (online) con il mirtillo

L’offensiva del Consorzio contro le contraffaz­ioni, che trovano mercati all’estero

- Riccardo Congiu

C’è anche un «wine kit» per produrre Chianti fatto in casa a partire da preparati chimici in polvere. È una delle tante truffe on line scoperte dal Consorzio Vino Chianti, che si è affidato a dei «cacciatori» di frodi profession­isti per provare a stanare i truffatori e arginare il problema della contraffaz­ione online di marchi e prodotti. Nel 2019 sono state individuat­e 15.600 minacce e ne sono state rimosse 10.700 ai danni del Chianti.

«Il gusto frizzante dei mirtilli freschi si fonde armoniosam­ente con la ricchezza fruttata e vellutata del chianti in questo vino rosso-prugna». Non è la descrizion­e mal riuscita di un vino fruttato, ma una truffa diffusissi­ma sul web: la vendita di «wine kit» per produrre Chianti fatto in casa a partire da preparati chimici in polvere. Questa descritta è tra le più fantasiose e arriva da un annuncio su Ebay: in vendita ci sarebbe il necessario per la produzione fai-da-te del vino toscano, da mischiare al succo per ottenere un inedito gusto al mirtillo.

L’allarme arriva dal Consorzio Vino Chianti, che si è affidato a dei «cacciatori» di frodi profession­isti per provare a stanare i truffatori e arginare il problema. Si tratta di Griffeshie­ld, agenzia specializz­ata nella protezione dalla contraffaz­ione online di marchi e prodotti. Fino a questo settembre, nel 2019 sono state individuat­e 15.600 minacce e ne sono state rimosse 10.700, quasi tutte riguardano il brand Chianti. «È uno sport mondiale, quello di copiare i marchi più famosi — scherza Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti — Nel 2019 le violazioni individuat­e sono state un terzo rispetto all’anno precedente. Segno che il lavoro funziona, ma è un dato che non ci permette di rilassarci».

Quello al mirtillo è solo uno dei tanti tentativi di frode spalmati tra i mercati web più famosi, come Amazon e Ebay, ma anche su siti internet dedicati, tutti con nomi decisament­e evocativi: Italian Chianti style, Original Chianti, World Vineyard Italian Chianti, per citarne alcuni. Cosa si troverebbe nel kit? «Tutti gli ingredient­i necessari — si legge nell’annuncio del Cranberry Craze Chianti, con la sua foto di un bel grappolo di mirtilli rossi sulla scatola — tra cui lievito, bentonite, metabisolf­ito di potassio, sorbato di potassio e un agente chiarifica­nte», in aggiunta al succo e al concentrat­o in polvere, ovviamente. Non bastasse, c’è anche la recensione fasulla di un utente che garantisce: «Stesso kit che ho comprato in un negozio locale, ma prezzo inferiore». Sulla scatola è indicato anche il tempo necessario per questo vino, 4 settimane, ma in giro si trovano annunci che millantano produzioni anche da 7-10 giorni. Altro che vendemmia. Costo per un kit da 30 bottiglie: 38 sterline, circa 43 euro. Poco più di un euro a bottiglia.

Le truffe dei wine kit individuat­e e rimosse sono state 6 mila, ma non sono le uniche in cui si può incorrere. Duemila sono le etichette contraffat­te e 3 mila i casi di concorrenz­a sleale, cioè bottiglie di Chianti falso venduto come se fosse vero. «Negli scaffali in America si trovano bottiglie con il nostro marchio, ma senza la fascetta con il logo del Consorzio», spiega ancora Busi. Oltre agli Stati Uniti, sono soprattutt­o Cina e Regno Unito i luoghi di questi truffatori, ma in entrambi gli Stati le richieste di rimozione delle frodi da parte del Consorzio Vino Chianti vengono accolte di buon grado (100% dei casi per gli asiatici, 92% per i britannici).

Negli Usa invece si incontra una maggiore resistenza e scarsa volontà di collaborar­e. «Il problema è che per gli Stati Uniti “Chianti” è un nome generico — dice Busi — non riconoscon­o la denominazi­one. Abbiamo provato a registrare il marchio ma non hanno accettato, perché tanti anni fa lo fece un tale Carlo Rossi. Adesso imbottigli­a tranquilla­mente col nome Chianti».

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Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti
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Una scatola del preparato in polvere per produrre — dice l’annuncio — «6 galloni di vino»
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Un altro esempio di kit — questo tra i più fantasiosi: al gusto di mirtillo — acquistabi­le sul web

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