Richard Gere: tornerò presto tra voi
A Palazzo Vecchio la consegna delle chiavi della città per l’ impegno a favore dei diritti umani
❞ L’attore Cinque Stelle e Lega hanno polemizzato con me? Mi occupo di chi ha bisogno, non di loro Tornerò a Firenze per iniziare un percorso di iniziative con voi
«Hanno polemizzato con me? Non lo sapevo». La questione Lega-Cinque Stelle l’ha archiviata così, Richard Gere. «Salvini? Mi occupo delle persone che hanno bisogno, non di lui». Comunque «sarei contento di portarlo a nutrire migranti». E anche la seconda mina politicamente rilevante, l’Ufficiale e Gigolò la disinnesca in 4 parole, da gentiluomo (anche se poi in serata Salvini farà sentire la sua voce: «Cosa c’entra lui con Firenze? Se dico Firenze penso a Oriana Fallaci non a Gere. A ‘sto milionario americano le chiavi di Firenze?»). Ad accoglierlo nel Salone dei Cinquecento per la consegna delle chiavi della città ci sono più cellulari, ipad, cacciatori di selfie e urla di fan in delirio di quanti ne possa sperare una pop star sul palco. Manca solo il red carpet, e sembrava Hollywood.
«Una grande città con grandi persone mi ha accolto e ne sono onorato — ha aperto le danze l’attore di fede buddista dopo essersi tolto la tunica indossata al tempio tibetano di Pomaia a favore di una più sobria giacca nera — Siamo al mondo per aiutarci l’un l’altro e le differenze tra noi a volte oscurano i sentimenti positivi: ecco, oggi siamo qui per superare quelle differenze». Perché «c’è un livello al quale le cose si fanno molto serie: si chiama umanità». Si è trovato talmente bene in città che, promette, «presto tornerò per iniziare un percorso di iniziative insieme (in campo umanitario, lascia intendere): questo è solo il primo passo».
Tutto è iniziato lo scorso agosto quando con la sua sortita sulla Open Arms è diventato uno dei più rilevanti testimonial nella battaglia politica più calda dei nostri tempi: le migrazioni e le rotte della speranza lungo il Mediterraneo. Sulla questione delle differenze da superare però non ha trovato sponda nell’opposizione. Che invece le differenze le ha volute rimarcare: i consiglieri comunali del centrodestra e del M5S hanno disertato la cerimonia per ritrovarsi sotto Palazzo Vecchio indossando magliette con scritto «Stop Ong». Alessandro Draghi (Fdi) si è voluto distinguere nell’abbigliamento. La sua portava la scritta «Le “chiavi di lettura”: 5 milioni di italiani in povertà assoluta”».
Si sono fatti sentire Ubaldo Bocci (ex candidato sindaco del centrodestra), Jacopo Cellai (Forza Italia), Alessandro Draghi (FdI) e Federico Bussolin (Lega). C’era anche Roberto De Blasi dei 5 Stelle che ha richiamato la vicinanza tra Gere e Carola Rakete.
«Il riconoscimento non è per l’attore ma per la sua Fondazione — ha specificato il sindaco Nardella prima di consegnargli la riproduzione delle chiavi delle antiche porte, una maglia della Fiorentina e un abbonamento al Maggio — Firenze lo ringrazia per l’impegno sul fronte dei più deboli, dei diseredati e chi vede violati i diritti fondamentali. Come si fa a polemizzare su questo?». Alla cerimonia ha presenziato buona parte del Consiglio comunale e la giunta, con il direttore del Migration Policy Center dell’Eui Andrew Geddes e Eva Giovannini.
Prima del bagno di folla in Palazzo Vecchio, l’attore sex symbol di Philadelphia ha fatto anche un bagno di cultura, al Museo Zeffirelli e agli Uffizi. Che, essendo lunedì, erano chiusi. Ma per la star hanno fatto eccezione. «È un visitatore davvero attento e curioso — ha detto il direttore Eike Schmidt — si è soffermato su ogni opera, studiando con pazienza i dettagli e ha apprezzato la Tebaide del Beato Angelico, sottolineando la somiglianza tra i santi padri in ritiro ascetico nel deserto e i monaci buddisti».
❞ Il sindaco Noi lo ringraziamo per l’impegno della sua fondazione sul fronte dei poveri e dei diseredati. Non capisco come si possa polemizzare su questo