Corriere Fiorentino

«Ci aiutiamo in chat, le bande di scippatori ci seguono sempre»

- Antonio Passanese

Secondo la classifica Firenze è la seconda città italiana in quanto a borseggi, soprattutt­o ai danni dei turisti. Marco (nella foto), guida turistica fiorentina da 16 anni, quali sono le zone in cui bisogna tenere gli occhi ben aperti?

«Dove c’è il maggiore assembrame­nto di gente, e quindi Ponte Vecchio, via Calzaiuoli, Piazza della Signoria, il Porcellino, lungarno Anna Maria Luisa de’ Medici e piazza Duomo. Luoghi storici ma pericolosi per i visitatori, poiché per un borseggiat­ore è molto semplice rubare una macchina fotografic­a o un portafogli­o con un abile colpo in mezza alla folla. Qualche giorno fa al cliente di una collega hanno sfilato due mila euro e il passaporto dalla borsa. Ovviamente il derubato se n’è accorto quando è tornato in hotel».

Come è cambiato il fenomeno negli ultimi anni?

«Fino a quattro o cinque anni fa agivano da soli, poi in coppia e ora ci sono gruppi di 8 persone: si muovono in maniera coordinata e arrivano tutte le mattine dall’hinterland e da altre città della Toscana. Oramai li conosciamo tutti perché sono sempre gli stessi. Sono furbi, intelligen­ti; molto spesso agiscono insieme per distrarre la vittima».

Come si sono organizzat­e le guide turistiche contro i borseggi?

«Ci teniamo in contatto attraverso una chat su Whatsapp in cui ci scambiano messaggi, allerte e luoghi in cui è meglio non andare».

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