«Ci aiutiamo in chat, le bande di scippatori ci seguono sempre»
Secondo la classifica Firenze è la seconda città italiana in quanto a borseggi, soprattutto ai danni dei turisti. Marco (nella foto), guida turistica fiorentina da 16 anni, quali sono le zone in cui bisogna tenere gli occhi ben aperti?
«Dove c’è il maggiore assembramento di gente, e quindi Ponte Vecchio, via Calzaiuoli, Piazza della Signoria, il Porcellino, lungarno Anna Maria Luisa de’ Medici e piazza Duomo. Luoghi storici ma pericolosi per i visitatori, poiché per un borseggiatore è molto semplice rubare una macchina fotografica o un portafoglio con un abile colpo in mezza alla folla. Qualche giorno fa al cliente di una collega hanno sfilato due mila euro e il passaporto dalla borsa. Ovviamente il derubato se n’è accorto quando è tornato in hotel».
Come è cambiato il fenomeno negli ultimi anni?
«Fino a quattro o cinque anni fa agivano da soli, poi in coppia e ora ci sono gruppi di 8 persone: si muovono in maniera coordinata e arrivano tutte le mattine dall’hinterland e da altre città della Toscana. Oramai li conosciamo tutti perché sono sempre gli stessi. Sono furbi, intelligenti; molto spesso agiscono insieme per distrarre la vittima».
Come si sono organizzate le guide turistiche contro i borseggi?
«Ci teniamo in contatto attraverso una chat su Whatsapp in cui ci scambiano messaggi, allerte e luoghi in cui è meglio non andare».