Corriere Fiorentino

Alla Toscana gourmet mancano i 5 cappelli

Guida dell’Espresso: nessuno al top, ma premio al Ciblèo

- Laura Antonini

Migliore cucina etnica Il riconoscim­ento al locale di Fabio Picchi in Sant’Ambrogio

Un regione, la Toscana, di grandi eccellenze nella ristorazio­ne che da anni conservano una posizione stabile a livello nazionale. Anche un territorio originale dove i giovani, in controtend­enza, rispetto al resto d’Italia crescono e sperimenta­no. Così è per la Guida dell’Espresso I Ristoranti e i Vini d’Italia

2020 presentata ieri al Teatro del Maggio. «Non ci sono svolte epocali nella nostra ristorazio­ne rispetto al fermento di altre parti del mondo dove si affermano nuove realtà e tendenze», ha detto il curatore Enzo Vizzari. La Toscana mantiene un suo zoccolo duro di eccellenze con il riconoscim­ento dei «cappelli d’oro», 4 su 12. Ed ecco Caino di Montemeran­o, Enoteca Pinchiorri, Lorenzo di Forte dei Marmi e Romano di Viareggio. Orfana dei 5 cappelli assegnati a 10 ristoranti, mantiene alta la bandiera negli altri riconoscim­enti. Quattro sono andati al Lux Lucis di Forte dei Marmi a cui è andato anche il premio per la miglior pasta, e al Bracali di Massa Marittima. Ed è lunga la lista dei tre cappelli dove hanno fatto nuovo ingresso: Il Giglio di Lucca, Villa Rospiglios­i, Atman di Lamporecch­io, Il bucaniere di Fulvietto Pierangeli­ni di San Vincenzo. Tutti indirizzi capitanati da giovani. Tra le conferme, a tre cappelli, c’è il Palagio dell’Hotel Four Seasons di Firenze e la cucina di Borgo San Jacopo nonostante il cambio al timone, da Peter Brunel a Claudio Mengoni. Fuori Firenze i tre cappelli sono andati al Bistrot e l’Hotel Byron di Forte dei Marmi. Tra i due capelli le novità riguardano La Leggenda dei Frati e la Menagère, infine ha fatto il suo nuovo ingresso con un cappello il ristorante Irene del Savoy Hotel di Piazza della Repubblica. A confermare l’originalit­à del territorio c’è su Firenze il premio come migliore cucina etnica d’Italia andato al Ciblèo di Fabio Picchi. Un riconoscim­ento ambito che si aspettava venisse aggiudicat­o su piazza milanese. Non solo ristoranti. La guida contiene anche la classifica dei migliori vini dove la Toscana fa bella figura nei rossi. Il massimo riconoscim­ento, le 5 bottiglie sono andate, su un totale di 40 vini, a 12 etichette tra cui tre Bolgheri, due Brunelli. E poi l’Upicaia 2015 del castello del Terriccio, Il Masseto 2016 e Le Pergole Torte 2016 di Monteverti­ne . E sempre ai vini è stata dedicata l’asta che dopo una prima sessione al Maggio Musicale oggi si sposta a Palazzo Ramirez-Montalvo.

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Fabio Picchi al Ciblèo, il locale dedicato alla cucina tosco orientale
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Filippo Saporito (La Leggenda dei Frati)
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Valeria Piccini (Caino di Montemeran­o)

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