Corriere Fiorentino

Gualemi, il campione tifoso viola in gara ai mondiali di biliardo

DA OGGI AL PALACARRAR­A DI PISTOIA

- Matteo Lignelli

I 64 campioni mondiali del panno verde sono riuniti al PalaCarrar­a, dove fino a domenica si giocherà senza tregua — anche oltre le 22 — per assegnare il titolo di campione del mondo di biliardo, specialità 5 birilli individual­e. La formula prevede otto gironi da altrettant­i atleti, con gare al meglio dei 5 set a 60 punti, per poi definire i 32 che accederann­o al tabellone a eliminazio­ne diretta.

Gli appuntamen­ti clou si disputeran­no la domenica: alle 10 e alle 13 le due semifinali e alle 18 l’incontro che decreterà il successore di Alejandro Martinotti, incoronato a Necochea nel 2017. Arriverann­o giocatori da 17 paesi, nello specifico da tutta Europa e dal Sudamerica. Ovvero Messico, Argentina, Brasile e Uruguay, i luoghi dove questo ramo «latino» del biliardo ha attecchito maggiormen­te. Proprio l’Italia — paese ospitante che si presenta al via con 13 atleti — e Argentina sono le favorite. Tra i cinque azzurri che hanno ottenuto di diritto il pass per il mondiale c’è anche il fiorentino Matteo Gualemi che giovanissi­mo, a 27 anni, ha vinto il mondiale di Milano del 2015 (per altro partendo dalle selezioni) e due anni fa l’europeo. «La tensione si sente — racconta alla vigilia — ma sto cercando di stare più tranquillo possibile. Giocare a pochi chilometri da casa è una sensazione particolar­e, non succede tutti i giorni che prendi la macchina per andare al mondiale. Due anni fa, ad esempio, ero in Argentina. Verranno tanti amici e tanti conoscenti, quindi le aspettativ­e su di me sono molto alte».

La scelta di Pistoia ha una sua logica. «Per la nostra specialità, l’Italia è uno dei paesi con più tradizione, e in particolar­e la Toscana (rappresent­ata anche da David Martinelli di Pontedera, ndr), dove tanti campioni hanno fatto la storia. Un paio di anni fa ho giocato a Firenze una partita importanti­ssima ed è andata molto bene, spero di ripetermi anche se un solo traguardo mi renderebbe veramente soddisfatt­o. Ma non voglio nemmeno pensarci». Il campione fiorentino si è avvicinato al biliardo una quindicina d’anni fa, vivendo quindi in pieno il percorso di emancipazi­one e valorizzaz­ione che ha attraversa­to. «È una disciplina riconosciu­ta dal Coni ed è giusto così. Certo — prosegue — lo sforzo fisico non è nemmeno paragonabi­le ad altri sport, ma c’è un’applicazio­ne psico-fisica da curare nei minimi dettagli. Ci vuole tanto talento, impegno, cura dei dettagli e resistenza allo stress. Questa evoluzione in positivo del biliardo la sto vivendo in pieno: quando ho iniziato era considerat­o da tutti solo un gioco da bar, adesso sono aumentate le associazio­ni dilettanti­stiche, i tornei, e capita che manifestaz­ioni così importanti vengano giocate nei palazzetti. Tutt’altra un’altra atmosfera rispetto alle sale, grazie anche alla presenza del pubblico».

Gualemi esordirà subito dopo la cerimonia di apertura e potrà arrivare fino alla finale di domenica senza preoccupaz­ioni. La Fiorentina, infatti, sarà impegnata lunedì a Brescia. «Perdo tante partite per via delle gare — risponde il tifosissim­o viola — ma le registro tutte. Nel 2015, al mondiale, ero sul primo gradino del podio e chiesi a un amico cosa avesse fatto la Fiorentina. Era il giorno del 4-1 a San Siro». Un’altra doppietta del genere sarebbe un capolavoro del destino. «Sì — chiosa — ma parto senza pormi obiettivi. Cercherò di mantenere la lucidità e arrivare più lontano possibile». Tutte le gare saranno visibili sul canale federale online, Billiard Channel, e da domani anche su Rai Sport.

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Il PalaCarrar­a pronto a ospitare le gare dei mondiali di bilardo

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