Vigili, il nuovo comandante entra in servizio. Nardella: sì al Daspo contro i pusher
Entra in servizio Tinella, neo-capo dei vigili
«Incontrerò a breve la ministra, ha capito i problemi delle città». Reagisce così il sindaco Dario Nardella all’annuncio della ministra dell’Interno Luciana Laforgese di un inasprimento delle pene per chi reitera il reato di spaccio. L’obiettivo, ha spiegato Lamorgese, è superare il problema di «quando un pusher viene arrestato e viene ritrovato il giorno dopo nelle stesso angolo a delinquere». Un fatto che «scoraggia i cittadini e demotiva anche le forze dell’ordine».
«Ho apprezzato — commenta Nardella — le parole di Lamorgese, che incontrerò a breve». Ed anche il presidente Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni apprezza l’intenzione della ministra dell’Interno di portare a breve un provvedimento in questo senso all’attenzione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: «Nelle parole di Lamorgese riscontriamo finalmente quella concretezza di chi conosce bene la materia è la realtà dei nostri territori. È un tema delicato e difficile, ma per chi amministra una città rappresenta un problema concreto e reale, che incide anche sui rapporti tra cittadini e istituzioni». Mentre attende il provvedimento, Nardella però ci riprova coi Daspo. Non quelli legati alle «zone rosse», bocciate al Tar (quando ormai erano state tolte): «Noi abbiamo le zone previste dai decreti Minniti, e la nostra polizia municipale ha fatto molte sanzioni che fungono
Al Viminale
Il sindaco: vedrò presto Lamorgese, apprezzo l’idea di inasprire le pene contro i pusher
da base per i Daspo del questore» spiega Nardella. Cioè, dopo le sanzioni dei vigili, se chi le ha ricevute ritorna sul «luogo del delitto», con gli stessi comportamenti, può essere segnalato al questore che può intervenire con un allontanamento. «Stiamo aspettando l’efficacia di questi strumenti legati ai decreti Minniti, per capire l’estensione in altre aree, da individuare con regolamento consiliare» insiste Nardella. «Dobbiamo capire come andrà la fase della valutazione del questore: solo per la stazione, i vigili hanno fatto una trentina di sanzioni, trasmesse alla questura». Però le cose possono cambiare: «Tra pochi giorni spero di poter incontrare la ministra Lamorgese per poter rappresentare il punto di vista delle città: ho apprezzato molto l’approccio del ministro, il tema della certezza della pena e della strumentazione giuridica in mano ai sindaci, prefetti e forze dell’ordine per combattere fenomeni criminosi come lo spaccio». Temi su cui Nardella lavorerà col nuovo comandante dei vigili, Giacomo Tinella, da ieri in servizio. «Confido molto nella sua esperienza — dice Nardella — viene da una città più grande, e più complessa, della nostra: Genova. Le sfide sono da un lato il traffico e la viabilità e dall’altro la sicurezza urbana e il presidio del territorio: gli ho parlato del nostro progetto dei vigili di quartiere, il progetto del vigile a dieci minuti di distanza dal cittadino, e questa capillarità della presenza della polizia municipale sul territorio è un aspetto fondamentale del piano di lavoro per i prossimi anni». E Nardella ha ricordato che Tinella potrà contare non solo su un numero di vigili aumentato in questi anni, ma anche sulle telecamere (da qualche giorno sono attive anche le nuove in San Lorenzo) e sulla «control room» che le gestirà tutte, al Parterre.
Nardella è poi partito per Milano, per partecipare alla marcia dei sindaci contro l’odio assieme alla senatrice a vita Liliana Segre: «Un fiume di persone, la sua scorta siamo noi!», ha poi twittato.