Corriere Fiorentino

Barberino, lunghe code per i controlli alle case Gli sfollati salgono a 608

Ieri poche scosse (e lievi), il lavoro dei tecnici sulla stabilità delle abitazioni potrebbe durare mesi

- di Giulio Gori

La notte scorsa, sono stati 608 gli sfollati che hanno dormito nelle strutture comuni di accoglienz­a allestite in tutto il Mugello. Ma sono molti di più, secondo i sindaci, se si tiene conto di tutti quelli che sono stati ospitati da parenti o amici.

La notte scorsa, sono stati 608 gli sfollati che hanno dormito nelle strutture comuni di accoglienz­a allestite in tutto il Mugello. Ma sono molti di più, secondo i sindaci, se si tiene conto di tutti quelli che non hanno dormito a casa e sono stati ospitati da parenti o amici.

Tra Barberino di Mugello, Galliano, San Piero a Sieve, Scarperia, Borgo San Lorenzo, Dicomano (Vicchio non ha aperto alcun centro di accoglienz­a) e l’autodromo del Mugello, le palestre, le scuole e il paddock sono stati riempiti da chi non poteva rientrare a casa o aveva paura di farlo dopo il terremoto di lunedì notte. Duecentodi­eci persone sono state accolte nelle due strutture disponibil­i a Barberino di Mugello, teatro dei danni gravi provocati dal sisma di magnitudo 4.5. A ieri pomeriggio, le richieste di assistenza ai vigili del fuoco e ai tecnici del Genio civile per controllar­e le abitazioni private, per cedimenti, crepe o anche solo per recupero di beni preziosi o di prima necessità, erano 1.070, di cui 248 già ispezionat­e. E anche ieri, in piazza Cavour c’è stata una lunga coda di cittadini davanti ai furgoni dei vigili del fuoco per fissare l’appuntamen­to per il controllo.

A Barberino, dove il sindaco Giampiero Mongatti ha deciso che le scuole non riaprirann­o prima della settimana prossima (in tutti gli altri Comuni del Mugello invece riaprirann­o oggi), «abbiamo 250 persone (236 solo nella zona rossa, ndr) che non possono rientrare ancora a casa, o perché le verifiche devono essere ancora fatte, o perché sono state già dichiarate inagibili». La stima è di un centinaio di case ancora sotto ordinanza di evacuazion­e. Nella zona rossa di corso Corsini, alcune abitazioni sono state visionate e risultano pesantemen­te lesionate: in almeno due casi il solaio rischia di crollare. Nel quartiere di Badia, dove ci sono condomini costruiti nei decenni scorsi, in alcuni appartamen­ti dichiarati agibili i proprietar­i non potranno tornare a casa perché a essere lesionate sono le scale. Lo stesso municipio di Barberino non potrà essere completame­nte riaperto a breve: «Stiamo spostando alcuni uffici al palazzo pretorio — dice Mongatti — speriamo di poter riaprire nei prossimi giorni almeno una parte del municipio, perché un’ala è sicurament­e inagibile e ha bisogno di interventi».

Nel resto del Mugello, le principali verifiche nelle case sono in corso nel Comune di Scarperia e San Piero: ancora una sessantina di abitazioni restano da verificare, delle trenta già ispezionat­e solo una è inagibile. A Barberino, a fianco dei vigili del fuoco che lavorano a spron battuto sulle ispezioni, quelle urgenti che servono a escludere cedimenti imminenti, ci sono i tecnici del Genio civile che si concentran­o invece sulle situazioni in apparenza meno critiche. Per quel che riguarda gli sfollati di lungo periodo (al Centro operativo comunale di Barberino qualcuno si lascia sfuggire che «serviranno mesi perché possano tornare a casa»), le cui abitazioni hanno bisogno di radicali interventi di ristruttur­azione, una soluzione per l’accoglienz­a non è stata ancora decisa: nei prossimi giorni la soluzione sarà scelta in base ai numeri, ma dalla Regione fanno sapere che non è possibile ancora stimare quando i controlli potranno essere conclusi.

Ieri, la terra ha dato segnali di tranquilli­tà, le pochissime scosse registrate sono state percepibil­i solo dai sismografi, tranne uno di magnitudo 2.2 un minuto dopo le 20. Così ora la macchina dei soccorsi prevede che molti cittadini torneranno nelle proprie case. La paura sembra alle spalle. Ma, i sindaci spiegano che una eventuale nuova scossa, anche se non si trattasse di un evento grave come quello di lunedì notte, porterebbe nei centri di accoglienz­a più delle seicento persone di ieri. Così, se all’autodromo del Mugello le brande sono rapidament­e aumentabil­i in caso di necessità urgente, nel parcheggio Rifle di Barberino è stata montata una tenda della Regione con altri 25 posti. Quanto ai pasti, nella sola Barberino, la macchina dell’accoglienz­a ieri sera ne ha garantito 350 contro i 250 di lunedì sera. Le scuole barberines­i, ieri, sono state dichiarate agibili dai tecnici del Settore sismico della Regione Toscana e del Genio civile, ma il sindaco Mongatti, che dirige le operazioni dal Coc e che ieri mattina ha incontrato il prefetto Laura Lega per fare il punto della situazione, ha deciso di non far ripartire le lezioni per tutta la settimana, anche per offrire spazi utili alla logistica dei soccorsi. Sempre ieri mattina, il sindaco metropolit­ano Dario Nardella ha spiegato che sta funzionand­o il numero di telefono unico creato da Metrocittà e Prefettura per raccoglier­e le segnalazio­ni (055-2761444) e che stanno dando risultati positivi le ispezioni struttural­i sugli edifici di Firenze: «Dai controlli sui nostri edifici storici — ha spiegato — non c’è nessun tipo di avvisaglia o di danno».

Niente lezioni

Solo nel Comune più colpito scuole chiuse fino a venerdì

Trasloco Municipio inagibile, alcuni uffici saranno spostati in altri edifici

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Abitanti di Barberino in coda davanti al furgone dei vigili del fuoco per chiedere i controlli alle proprie abitazioni
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