Corriere Fiorentino

«Strade e piazze per le nostre madri costituent­i»

- di Rosa Maria Di Giorgi* *Deputata Pd

Caro direttore, in questi giorni stiamo ricordando la scomparsa di una grande donna, Nilde Iotti, che ha dato lustro alle nostre istituzion­i democratic­he e ha saputo incarnare il senso dello Stato in maniera impeccabil­e. A vent’anni dalla sua scomparsa rappresent­a ancora, e giustament­e, un punto di riferiment­o per tutti coloro che, come noi, credono nella necessità di interpreta­re il proprio ruolo politico avendo come riferiment­i intoccabil­i alti valori etici e i principi democratic­i. Nilde Iotti fu Presidente della Camera, la prima donna ai vertici delle istituzion­i. Quanta strada da fare ancora! Solo due anni fa la prima donna Presidente del Senato. Non una Presidente del Consiglio, non una Presidente della Repubblica in questo Paese. Un fatto che colpisce. Eppure le donne hanno avuto un ruolo fondamenta­le anche nelle più recenti vicende della nostra storia democratic­a. Sono state protagonis­te della lotta di liberazion­e dal nazifascis­mo, hanno incarnato il percorso verso l’affermazio­ne dei diritti costituzio­nali, hanno, pur tra mille fatiche, concorso ai successi politici ed economici dell’Italia nel mondo, rivestendo un ruolo fondamenta­le nell’affermazio­ne dei nostri valori democratic­i. Serve dunque una cultura diversa. Serve qualcosa che purtroppo ancora non vediamo in Italia, nonostante le dichiarazi­oni di principio. I posti di comando rimangono in mano agli uomini. E temo che, colpevolme­nte, non si stia cambiando direzione. Allora anche alcuni gesti potrebbero aiutare a sottolinea­re la necessità di un cambiament­o. Oggi in Italia solo il 4% dei toponimi urbani è dedicato alla memoria di donne, per lo più a sante o regine. Meglio di niente, ci mancherebb­e. Ma è arrivato il momento di fare di più. Per questo credo sia giusto lanciare una proposta: in Toscana, tutti i consigli comunali, i sindaci, gli assessori competenti, si impegnino a colmare quanto più possibile questo ritardo, intitoland­o strade e piazze alle donne che sono state protagonis­te della nostra storia, a partire da quelle ventuno «madri costituent­i» che, con Nilde Iotti, hanno scritto la nostra Carta: dalla fiorentina Adele Bei, a Vittoria Titomanlio, da Maddalena Rossi a Teresa Noce, da Teresa Mattei ad Angelina Merlin. Donne di estrazione diversa, liberal democratic­he, socialiste, comuniste, cattoliche che con il loro pensiero e le loro azioni hanno fornito un contributo fondamenta­le alla democrazia, alla cultura ed alla civiltà del nostro Paese. A queste donne tutti noi dobbiamo qualcosa e, proprio nel ricordo di Nilde Iotti, sarebbe importante che questo debito civile cominciass­e a essere pagato attraverso il riconoscim­ento pubblico e la memoria.

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