Corriere Fiorentino

Grosseto, presepe di rigore in scuole e sedi comunali Il sindaco: Dio non divide

Mozione per scuole e sedi dell’amministra­zione. Il sindaco: Dio non divide, unisce

- M.Bernardini

Il Consiglio comunale di Grosseto ha approvato una mozione che impegna il sindaco ad «attivarsi affinché in ogni scuola comunale e in Comune ci sia un presepe».

«All’interno di ogni scuola comunale e del municipio sia allestito, in vista delle prossime festività, un presepe, ben visibile e di consone dimensioni». Così il Consiglio comunale di Grosseto, ieri, ha impegnato sindaco e giunta con una mozione presentata dalla maggioranz­a di centrodest­ra.

La scelta arriva a pochi giorni dalla polemica scoppiata sempre in Maremma a Civitella Paganico: una mamma aveva protestato in seguito al rifiuto delle maestre dell’asilo frequentat­o dal proprio figlio che, inizialmen­te, non avevano accettato fosse portata una pallina di Natale con su raffigurat­o un presepe.

E mentre su Facebook il sindaco del capoluogo Antonfranc­esco Vivarelli Colonna conclude il suo ragionamen­to pro presepe nelle scuole con un «Dio non divide, ma unisce!» l’opposizion­e, per bocca del consiglier­e comunale Carlo De Martis (Lista Mascagni sindaco), attacca: «Tutte le scuole comunali della nostra città — spiega — hanno già predispost­o un presepe. Circostanz­a, tra l’altro, che ci è stata confermata dall’assessore ai Servizi educativi e all’Istruzione Chiara Veltroni sia in sede di commission­e, che di Consiglio». Curiosità, tra l’altro, confermata a stretto giro anche da Vivarelli Colonna: adesso il primo cittadino dovrà inviare una email agli istituti contenente la richiesta di allestire presepi che, però, «già ci sono», dice. Ma nell’ipotesi in cui qualche scuola comunale non avesse dato seguito a una delle più affascinan­ti tradizioni natalizie cosa sarebbe accaduto? «Nulla», dice il sindaco. La mozione, per stessa bocca di Vivarelli Colonna, non è altro che «rafforzati­va» di una volontà. Insomma, intento della maggioranz­a era quello di esaltare il presepe. Un simbolo, si legge nella mozione, di «identità culturale, religiosa e civica, oltre a essere portatore di uno straordina­rio messaggio di pace e di speranza». Ma De Martis parla di «un intervento puramente demagogico. Inoltre — prosegue — la politica non può arrivare con l’accetta a svilire il lavoro di chi ha già previsto un itinerario pedagogico. Senza considerar­e che siamo davanti a una forzatura che va in antitesi con quello che è lo spirito stesso del presepe che, così come ricordato anche di recente da autorevoli uomini di Chiesa, appartiene a tutti e non dev’essere in alcun modo strumental­izzato».

A proposito di simboli religiosi il municipio di Grosseto non è primo a interventi di questo genere: già a poche settimane dall’insediamen­to della giunta di centrodest­ra, nel 2016, una mozione della maggioranz­a impose l’affissione del crocifisso nell’aula del Consiglio comunale.

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 ??  ?? Il sindaco di Grosseto Antonfranc­esco Vivarelli Colonna nella foto che ha pubblicato su Facebook dopo l’approvazio­ne in Consiglio comunale che obbliga scuole e municipio ad allestire presepi
Il sindaco di Grosseto Antonfranc­esco Vivarelli Colonna nella foto che ha pubblicato su Facebook dopo l’approvazio­ne in Consiglio comunale che obbliga scuole e municipio ad allestire presepi

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