Qualità della vita: Firenze cresce, Prato boom, Siena e Grosseto giù
Il capoluogo quindicesimo in Italia nella classifica del «Sole», ma penultimo in «giustizia e sicurezza»
Firenze avanza, Prato fa il salto più alto e Siena continua a cadere. Il trend della trentesima edizione della classifica annuale de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita inchioda le dieci province toscane alla media del quarantasettesimo posto sulle 107 sondate.
Le province che avanzano — come Firenze, prima della Toscana con il quindicesimo posto assoluto (più 7 posizioni rispetto all’anno scorso) — devono scontare ritardi in campi chiave del buon vivere, come quello denominato «Giustizia e sicurezza». Il territorio fiorentino è qui al penultimo posto nazionale (106), fa peggio solo Milano, con un altissimo numero di delitti denunciati per numero di abitanti. Il sindaco di Firenze e della Città metropolitana Dario Nardella critica il metodo della rilevazione: «Il fatto che Milano, Firenze e Rimini siano le ultime città per criminalità lascia qualche interrogativo: non si tiene conto del fatto che città come Firenze e Rimini hanno un numero di turisti che è 20-30 volte superiore a quello degli abitanti». Firenze è invece ai vertici per «Affari e lavoro», sesto posto nazionale, e «Ambiente e servizi», ancora sesto posto in Italia. Bene anche sul fronte della popolazione: Firenze è la provincia in cui l’aspettativa di vita è più alta. «Questo vuol dire che qui si vive bene — sottolinea Nardella — Firenze è cresciuta, ma noi non ci accontentiamo». «Questa scalata corrisponde ai tanti progetti che stiamo mettendo in campo — prosegue l’assessore Cecilia Del Re — Ad esempio abbiamo superato l’obiettivo di abbattere del 21,5% le emissioni di Co2».
Anche Prato cede sul fronte della sicurezza (92 posto nazionale, prima di Pisa al 93) seppure con un lusinghiero risultato finale: guadagnando 28 posizioni, Prato ora è al ventisettesimo posto in Italia e al secondo in Toscana. La provincia pratese va bene nell’area «Demografia e società» (7), nell’area «Affari e lavoro» (15) e in «Ambiente e servizi» (27). «Siamo i più giovani — spiega il presidente della Provincia Francesco Puggelli — i più dinamici: ma soprattutto si tratta di una base importante per il nostro futuro. Sull’ambiente sono state premiate le nostre scelte strategiche sui rifiuti e sui servizi». Parte del successo deriva proprio dalla vitalità economica della popolazione migrante del capoluogo, dove i cittadini cinesi sono più di 20 mila. La provincia di Prato è prima in Italia per «immigrati regolari rispetto alla popolazione residente», oltre che per percentuale d’imprese straniere registrate sul totale (circa 30%). Nonostante i soliti e puntuali problemi la valutazione sulla criminalità. Anche questo problema si concentra sul capoluogo: «Su giustizia e sicurezza, con i problemi che abbiamo al tribunale e gli organici di polizia, noi non riusciamo a toccar palla», commenta il sindaco Matteo Biffoni chiamando in causa implicitamente Roma.
Sul podio regionale c’è anche Siena ma al trentacinquesimo posto tra le province italiane, una discesa iniziata l’anno scorso — quando passò dall’undicesimo al ventiseiesimo posto — che non accenna a fermarsi. Il trend preoccupa se si considerano due fattori: che nelle scorse edizioni dello studio Siena aveva duellato con Firenze più volte per il primato regionale e addirittura, in passato, per quello nazionale; che al contrario delle province che avanzano, il punto debole del territorio senese sembra essere proprio l’economia. Il settore «Affari e lavoro» vede la provincia alla posizione 57, superata in un solo anno da altre 38 realtà nazionali. Un dato comprovato anche dal tasso d’iscrizione netto nel registro delle imprese (il rapporto tra le attività iscritte meno quelle cessate sul totale delle imprese registrate nell’anno precedente), contraddistinto da un meno 0,4% (ottantunesimo posto in Italia).
Oltre a Prato e Firenze migliorano le proprie posizioni Pisa (41, più 13) e Pistoia (59, più 6). Assieme a Siena peggiorano Arezzo (42, meno 7), Livorno (47, meno 10), Lucca (54, meno 11); Massa-Carrara (71, meno 4) e Grosseto (79, meno 13), ancora una volta fanalino di coda regionale.
Interpretazioni
Nardella: «Che Milano, Firenze e Rimini siano ultime per criminalità lascia qualche interrogativo: non si tiene conto del numero di turisti»