Corriere Fiorentino

Il primo giorno di Iachini: «La squadra mi somiglierà, qui per almeno 18 mesi»

La presentazi­one Prime parole di Iachini in viola: «Voglio una squadra che mi somigli» E sul contratto il club assicura: nessuna clausola, con lui un programma per 18 mesi

- di Matteo Magrini

Se n’era andato venticinqu­e anni fa. Era l’estate del 1994 e, i viola, avevano appena vinto il campionato di B. In campo, Beppe Iachini, era uno dei punti fermi di quella squadra e nel cuore aveva ancora la rabbia per quell’assurda retrocessi­one. Mai, lui, non se ne sarebbe andato prima di aver riportato la Fiorentina al suo posto: in Serie A. Oggi ritorna. Dal campo, alla panchina, ma con una missione molto simile: salvarsi. Situazione scomoda ma l’uomo non è uno che si tira indietro. Anzi.

Cappellino in testa (il suo marchio di fabbrica dovuto a un problema agli occhi), si presenta accompagna­to dall’intera dirigenza: Barone, Pradè, Antognoni, Dainelli. Come dire. Se Iachini è il nuovo allenatore della Fiorentina, è perché tutti (nel club) lo hanno voluto. «È l’uomo giusto — spiega Barone — perché ci permette di mantenere un legame forte con i tifosi e siamo convinti che sia la figura giusta in questo momento». E poi il diesse. «Se si esonera un allenatore vuol dire che sono stati fatti degli sbagli, e certo Montella non è l’unico responsabi­le. Ora, però, è il momento di ripartire e sono felice di farlo con Iachini».

La domanda è: per quanto? «Il contratto è di 18 mesi». Dice Pradè. Punto. E le clausole per liberarsi a giugno? E il futuro? Nessuna risposta pubblica anche se, informalme­nte, viene smentita l’esistenza di qualsiasi clausola che permetta al club, a giugno, di interrompe­re in anticipo l’accordo. Evidenteme­nte, l’idea, è iniziare un percorso a medio/lungo termine. Eppure, nei giorni scorsi, l’ipotesi era filtrata proprio da ambienti vicini alla società. E pazienza se, prima della scelta definitiva, Rocco Commisso avesse lasciato provato a prendere un profilo diverso. Blanc, Emery, Spalletti. Questi, i nomi che aveva in mente il patron. E invece, ecco Beppe Iachini.

«Mi sento a casa, ed è una bella sensazione. Mi sono meritato questa occasione con la gavetta, con i risultati, e sono pronto a giocarmela. Ringrazio Commisso, mi ha detto che ci somigliamo molto come spirito e questo mi rende felice». È emozionato, e si vede, ma ha già capito quello che il presidente si aspetta da lui. «Cercherò di trasmetter­e ai giocatori tutta la mia passione. Atteggiame­nto, mentalità e spirito devono farci onore». E poi ancora. «Voglio attaccamen­to alla maglia e profession­alità». Carattere, ma non solo. «Mi fa piacere che si sottolinei questo aspetto, ma io cerco di dare sempre un’organizzaz­ione di gioco, dando un’identità precisa e di qualità alla squadra». Per il momento, però, non parlategli di moduli. «Sono numeri. Non sono un integralis­ta e l’ho dimostrato nella mia carriera adottando diversi atteggiame­nti. Certo un’idea ce l’ho, ma voglio vedere la squadra sul campo per poter dare risposte più precise». Dal modulo, tra l’altro, dipenderà anche (e soprattutt­o) la posizione di Chiesa. Ovvio che si parli di lui.«Ringrazio Federico. Ci ho parlato in questi giorni e mi ha dimostrato grande voglia. E non solo a parole visto, che ha rinunciato alle vacanze per allenarsi. Questo la dice lunga su quanto tenga alla Fiorentina».

Una Fiorentina che si ritrova in una bruttissim­a situazione. Lo dice la classifica, e sarebbe sciocco far finta di niente. «L’obiettivo? Non dobbiamo nasconderc­i la realtà, ma non voglio nemmeno guardare indietro. Io guardo avanti. Di sicuro — ha proseguito Iachini — quando raggiunger­emo i 40 punti non ci fermeremo». Per farlo, la società è pronta a dargli una mano. «Sappiamo che dobbiamo intervenir­e sul mercato» ha ammesso Barone. Gli obiettivi son chiari: un difensore preferibil­mente mancino (Bonifazi, Juan Jesus?), un mediano (nelle ultime ore ha preso quota la candidatur­a di Duncan, del Sassuolo, che Iachini conosce bene) e un centravant­i. Uno tra Zaza, Piantek e Cutrone? «Tutti nomi interessan­ti — ha ammesso Pradè — ma non abbiamo ancora la soluzione pronta».

Tra campo, e mercato. LaFiorenti­na riparte, e lo fa con Beppe Iachini. Per quanto, nonostante le rassicuraz­ioni, non si può dire.

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 ??  ?? Joe Barone, Beppe Iachini e Daniele Pradè ieri alla presentazi­one L’allenatore, secondo il club, non sarà un traghettat­ore
Joe Barone, Beppe Iachini e Daniele Pradè ieri alla presentazi­one L’allenatore, secondo il club, non sarà un traghettat­ore

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