L’ISOLA CHE C’È SCOPRIRE MONTECRISTO
Dal primo marzo al 31 ottobre riprendono le visite guidate a numero chiuso Si prenota anche online, ma una volta arrivati bisogna rispettare regole ferree: bagni vietati, escursioni solo con scarpe da trekking e mai muoversi da soli
Secondo la leggenda San Mamiliano vi sconfisse un drago alato ma era già conosciuta ai tempi degli antichi romani come Artemisia o Oglasia. È sicuramente l’isola più misteriosa dell’arcipelago toscano che con la sua natura aspra e solitaria ha ispirato Alexandre Dumas anche se vederla non è semplice perché accoglie solo duemila visitatori l’anno e ora sono solo venti le date per visitare l’isola-carcere di Montecristo dal 1 marzo al 31 ottobre.
Al via le prenotazioni on line per approdare tra rocce scoscese e acque cristalline ma le disposizioni, per motivi di sicurezza, sono molto rigide. «Montecristo è una delle isole più importanti per la tutela della biodiversità dell’Arcipelago Toscano e del Mar Tirreno — precisa l’Ente Parco Arcipelago Toscano — È un luogo straordinario e fragile dal punto di vista ambientale, santuario della natura la cui fruizione richiede il rispetto di specifiche regole di comportamento e modalità organizzative gestite dall’Ente Parco, in stretto accordo con il Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Follonica». Alcune limitazioni come il divieto di balneazione e di navigazione entro mille metri dalla costa, l’impossibilità di muoversi in autonomia sull’isola e l’uso obbligatorio di scarpe da trekking non devono fermare il desiderio di immergersi tra sentieri incontaminati e impegnativi, grotte e rocce a picco sul mare. I pini marittimi e gli arbusti del pepe sono parte di un paesaggio selvaggio dove si possono scorgere i resti dell’antico monastero, i ruderi della Fortezza di Montecristo, la Punta del Diavolo e la grotta di San Mamiliano che vi soggiornò da eremita nel V secolo. Quest’anno non mancano le novità. «Per agevolare la prenotazione ai residenti si possono prenotare on line anche i cento posti a loro riservati. Inoltre non ci saranno più due date fisse riservate, ma si potrà scegliere una data a piacere tra quelle previste» spiegano dall’Ente Parco Arcipelago Toscano. L’isola è disabitata e
non è possibile pernottare ma non è stato sempre così perché la sua storia è antica e ricca di leggende. I saraceni nel 1500 espugnarono il monastero fondato dai seguaci da San Mamiliano mentre nel 1878, dopo l’Unità d’Italia, vi si insediò una colonia penale. Se l’inglese Giorgio Watson Taylor fece costruire la Villa Reale di Cala Maestra solo nel 1899 l’isola divenne una riserva di caccia della famiglia Savoia fino all’istituzione della Riserva Naturale nel 1971. Ad accendere l’immaginario però sono le storie dei pirati e di chi, sfidando le tempeste, non ha mai smesso di cercare il tesoro misterioso di San Mamiliano sognato da Dumas e inseguito per secoli.