Corriere Fiorentino

Giani parte dalla sanità «Ora serve un check up»

Via alla campagna dalla Rocca di San Miniato: «Da qui si vedono 9 province». E poi: «Una donna vice»

- Dall’inviato Marzio Fatucchi

Eugenio Giani lancia la sua campagna per la Regione dalla Rocca di San Miniato, da dove «si vedono 9 province toscane su 10», e annuncia una svolta in sanità in caso di vittoria: «Serve un check up, la sanità deve essere più vicina ai territori».

C’è un vento SAN MINIATO (PISA) gelido, sotto la Torre di Federico II. Eugenio Giani si presenta lo stesso in giacca e cravatta. Ha scelto la Rocca per lanciare la sua campagna da governator­e. «Da qui si vedono 9 province della Toscana su 10», ricorda aprendo la sua corsa per una «Toscana ad una velocità». E tra i cinque punti fondamenta­li nel suo «discorso di San Miniato», modello Veltroni 2007 al Lingotto (l’idea è del manager di eventi Massimo Gramigni) quello più di impatto è sulla sanità. «Occorre un check up, deve essere più vicina ai territori anche se restiamo tra le tre migliori sanità d’Italia», ricorda mentre il vento scompiglia capelli e i fogli del discorso (la pagina sulla cultura vola via, non la citerà). «La richiesta mi è arrivata dalla sinistra, mi sembra la formula giusta per affrontare la questione» spiega.

Un check up nei primi sei mesi della legislatur­a, che passerà da numero e ruolo delle aziende sanitarie, ospedali intermedi, dalla funzione del mondo del volontaria­to per i servizi sociosanit­ari «e da un aumento del personale, necessario». E visto che il «check up» è stato proposto dalla sinistra, questo significa che potrebbe toccare a loro un assessorat­o? «Se prendono più del 3%... lo valuteremo», risponde Giani. Anche se «è prematuro parlare di giunta. Sicurament­e voglio persone di capacità, esperienza. Vicepresid­ente sarà una donna, con grande competenza e spiccata sensibilit­à sulla transizion­e ecologica». Il candidato Pd del centrosini­stra vuole «arrivare ad una Toscana diffusa, dove non si vada via dai piccoli Comuni verso le grandi città». E quindi occorre continuare a puntare sulla moda e sui distretti «che anche nella crisi hanno sfruttato l’export» ma anche far recuperare il passo alle aree rimaste al palo, «usando le grandi competenze dell’innovazion­e, delle università» anche per le Pmi, l’agroalimen­tare «e sui giovani, come per il nuovo incubatore da 500 start up del Cestello a Firenze». Altro punto: entro il 2030, autonomia energetica grazie a «geotermico, idroelettr­ico, eolico, solare», più cura per il suolo «puntando anche contro l’erosione, fondamenta­le per gli stabilimen­ti ma anche le coste». E «100 mila nuovi alberi in Toscana».

Sulle infrastrut­ture, sempre nella logica di aver una «Toscana ad una velocità», Giani parte dal porto di Livorno «dove oltre ai 200 milioni dalla Regione anche lo Stato e l’Europa devono fare la loro parte». E poi il corridoio tirrenico, l’Aurelia «a 4 corsie», ma anche interventi puntuali come «il Ponte di Signa e il Cipressino sull’Amiata». Perché «la Toscana deve diventare un diamante con 273 sfaccettat­ure», il modo che Giani usa per ricordare che la Toscana la conosce tutta. E l’aeroporto? «Avremo una nuova aerostazio­ne a Pisa e un nuova pista, più sostenibil­e, a Firenze». Per la Fi-Pi-Li «pensiamo a tratti a tre corsie». Col pedaggio? «Salvaguard­ando gratuità per i residenti nei Comuni vicino alla Fi-Pi-Li, ragioniamo­ci».

Resta il nodo politico: la coalizione, nonostante l’apertura della sinistra sabato scorso, non è chiusa. Il Pd arriva in forze, Italia Viva solo la sera, ma Renzi spinge Giani: «Noi in Toscana stiamo con Eugenio, in Puglia non andiamo con Emiliano». A San Miniato, dove Giani è nato, nasce il primo dei comitati elettorali: il candidato del centrosini­stra ne metterà in piedi in tutte le province (puntando ad averne uno in ogni Comune). Tutti attendono le elezioni in Emilia Romagna, per capire l’impatto qui: paura della campagna elettorale di Salvini in Toscana? «Il candidato del centrodest­ra non c’è, non hanno neanche un programma, in 125 giorni dovrà girare in 273 Comuni, mi paiono in difficoltà. Ben venga Salvini, se vuol venire: l’ultima volta che è venuto qua è stato due mesi fa».

❞ Attacco agli avversari Il centrodest­ra non ha neanche un programma Se Salvini vuol venire faccia pure...

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Prima di andare a San Miniato, dove è nato, per fare il discorso inaugurale della sua campagna, Giani è andato a salutare la comunità cinese di Prato

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