La lettera
«In via Pandolfini cantiere deserto, aspettando Anfione»
Caro direttore, mi permetto di sollecitare l’attenzione del suo giornale riguardo alle condizioni di via Pandolfini.
La via è chiusa per lavori di ripristino — che oltre al pavimento stradale in pietra devastato dalle buche riguardano acqua, gas e immagino anche fognature — da prima dell’inizio dell’estate. Per i primi trenta metri circa, quel piccolo tratto che va da via Verdi a via Palmieri, i lavori sono stati completati. Tempo impiegato, circa quattro mesi, e voi vi siete a suo tempo occupati con solerzia di denunciare le lentezza esasperante di quei lavori. Ora il tratto interessato è quello che da via Palmieri va a via del Crocifisso. Non più di un’altra trentina di metri, a occhio. Dopo che i lavori di scasso hanno reso impraticabile il tratto per un paio di mesi, ora è stato tutto reinterrato e ricoperto di ghiaia. Dal 15 dicembre a questa mattina (ieri, ndr) non si è più visto un solo operaio circolare. Nel frattempo, via del Crocifisso è stata resa intransitabile perché là è stato posto un bagno chimico ad uso degli operai (scomparsi). Il tratto è tutto transennato e quindi non accessibile. Gli abitanti della zona sono ben felici di un ripristino della strada che aveva ormai le caratteristiche di una mulattiera piena d’insidie, sia per i pedoni che per chi la transiti con un qualsiasi mezzo. I ciclisti maschi rischiano con quelle buche danni permanenti al proprio apparato riproduttivo. Gli stessi abitanti sarebbero però ancora più felici di vedere procedere i lavori e di vederne la fine nel più breve tempo possibile. I disagi che la chiusura della strada sta causando alla già critica carenza di parcheggi per i residenti sono davvero tanti e gravosi, anche per le tasche di chi deve ricorrere a parcheggi privati. La mobilità è dirottata nel frattempo su Borgo degli Albizi. Lascio solo immaginare quanto sia delicato e pericoloso passare con l’auto per quella strada così densa di transito di pedoni. Un beffardo cartello annuncia per giugno 2020 la fine dei lavori su tutta via Pandolfini. Immagino che il Comune abbia in mente di convocare all’uopo Anfione, che con la potenza del suo canto innalzò le mura di Tebe.